“I cento colori del blu” è in effetti un altro gioiellino tutto da scoprire e osservare, mi ha ribadito che qualsiasi opera scriva Amy Harmon, io devo leggerla! Il suo nome è diventato per me una garanzia all’acquisto e alla lettura, come quello di pochi altri autori.
nel piattino abbiamo: romance / contemporaneo
I cento colori del blu
(A different Blue)Amy Harmon
Edito da Newton Compton (maggio 2015 – collana Gli Insuperabili)
Pagine 376
€ 5,90 cartaceo – € 4,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Tutti a scuola conoscono Blue Echohawk. Abbandonata da sua madre quando aveva solo due anni, Blue non sa se quello sia il suo vero nome né quando sia davvero il suo compleanno. Ma ha imparato a fuggire il dolore con atteggiamenti da ribelle: indossa sempre vestiti attillatissimi e un trucco pesante. E soprattutto il sesso è il suo rifugio, un gioco per dimenticare tutto, per mettere sotto chiave le sue emozioni. A scuola poi è un caso disperato. Eppure il suo nuovo insegnante di storia, il giovane Darcy Wilson, non la pensa così: Darcy crede in lei, e sa che Blue ha bisogno di capire chi sia prima di trovare un posto nel mondo. E così la sprona a guardarsi dentro e a ripercorrere il passato, a scrivere la sua storia, a dar voce alle sue emozioni. Tra i due nasce una grande amicizia, e forse, a poco a poco, qualcosa di più: un sentimento forte, travolgente, a cui ciascuno dei due tenta in tutti i modi di resistere…
RECENSIONE DI VALY:
Quattro tazzine e mezzo!
“Una volta qualcuno mi ha detto che per creare vera arte bisogna essere disposti a sanguinare e a lasciare che gli altri guardino.” Mi sentii scoperta e tutt’a un tratto avrei voluto sparire nell’ombra della stanza, da dove potevo osservare senza essere osservata. “C’è sofferenza in ogni linea. E’ semplicemente…meravigliosa”La storia di Blue Echohawk non è semplice e non è per tutti, perché come dice la stessa autrice nascosta tra le pagine “C’è sofferenza in ogni linea” e chi rifugge la sofferenza non riuscirà mai a capire Blue, il suo comportamento ribelle, da ragazza facile, il suo tormento e la sua voglia di redenzione e di amore. Ma questa sofferenza, come sostiene poco più avanti la Harmon, “E’ semplicemente meravigliosa” e io mi trovo assolutamente d’accordo con lei.
Blue è stata abbandonata a due anni, sua madre è stata ritrovata morta per droga e lei è stata cresciuta da Jimmy, un uomo che le ha insegnato con l’affetto di un padre come la vita possa essere dura ma che un giorno non è più tornato da lei, obbligandola a trasferirsi ad abitare con una donna libertina e poco raccomandabile.
Blue è una adolescente che detesta andare a scuola, non conosce il suo vero nome né la storia della sua famiglia d’origine e cerca di riempire il vuoto dentro di lei con rapporti sessuali ripetuti con alcuni suoi compagni. Solo il professore di storia della sua classe, Darcy Wilson, un giovane colto, perbene e a modo, che pare vissuto in un’altra epoca e magari uscito direttamente dal romanzo di Jane Austen da cui ha preso il nome, le sta vicino moralmente, l’aiuta e la sprona ad aprirsi al dialogo perché vede in lei molto più della sua apparenza.
Tra Blue e Darcy vi è la capacità di scavare a fondo nell’altro, per far venire fuori le reciproche ferite e le speranze, i due sono opposti, ma si attraggono a vicenda e provano conforto e sollievo nello stare vicini. Darcy è anche un musicista, suona il violoncello in un modo che emoziona Blue a tal punto da ritrovare la fede nella preghiera verso Dio, mentre Blue ha una diversa forma d’arte, lavora il legno e lo scolpisce mettendo nelle sue creazioni parti di sé stessa che fanno riflettere Darcy riguardo la sua infanzia. Blue ha ricevuto solo schiaffi dalla vita, ha vissuto il lato peggiore, e il suo disagio sembra non arrestarsi mai, ma anzi peggiorare con l’arrivo della scioccante notizia di una gravidanza indesiderata.
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