24 dicembre 2014

La Fanucci guarda al futuro del fantasy e della fantascienza

tazza+libro=felicita

…sfogo di una lettrice compulsiva

Buongiorno cuplovers,
ieri un’amica mi ha fatto cadere l’occhio su un post del blog della Fanucci (lo trovate QUI).
La casa editrice butta giù i propri bilanci del 2014 e guarda con occhio critico il futuro di un’editoria che sta vendendo sempre meno. Cala il cartaceo, sale l’ebook, ma questo non basta a risollevarne le sorti e alcuni editori non è un segreto che abbiano chiuso o stiano pensando di farlo.
La Fanucci in particolare interroga il lettore cercando un dialogo disperato nella speranza di poter risollevare le sorti del fantasy e della fantascienza, due generi letterari che vede in forte, fortissimo calo.

L’articolo mi tocca in modo diretto. Sono una lettrice dalla media di sessanta titoli letti l’anno, leggo un pò di tutto, come chiunque schifo alcuni generi e ne amo altri, ma prediligo particolarmente sia l’urban fantasy che il paranormal romance, comprendendo fantasy e fantascienza. Dunque guardo la mia libreria e mi interrogo: “il fantasy è morto? E la fantascienza?”. No credo di no. Credo che sia cambiato il lettore, che abbia una più ampia gamma di generi davanti a se tra cui scegliere di quanti non ne avesse una cinquantina di anni fa, che i titoli pubblicati all’anno siano aumentati e che si sia evoluto l’approccio alla lettura.

compro libri solo per aiutare l'economia del nostro paese - le tazzine di yokoLa figura del libraio di fiducia che ti consiglia il libro perchè ormai ti conosce si sta andando perdendo, come anche l’entrare in una grande libreria e guardare lo scaffale del proprio genere preferito alla ricerca di un titolo che possa ispirare. Ormai il mercato si fa sul web, sui social, sul passa parola a scuola o al lavoro. Non pretendo di dire che si entri in libreria perennemente a colpo sicuro, ma certamente si ha già in testa un paio di titoli, per cui il mio primissimo consiglio alle case editrici in generale è di spingere massicciamente nella promozione virtuale… e non perchè come blog penso di farne parte, ma unicamente perchè è un dato di fatto.

Altra cosa assolutamente fondamentale per un lettore è il fattore tempo. Viviamo in una società che sta diventando sempre più frenetica e che ci costringe a ottimizzare i sempre più pochi tempi liberi a disposizione. E su quest’ultimo punto il fantasy e la fantascienza si giocano una carta fondamentale: sono in larga parte saghe che inducono quindi a un “impegno” maggiore. Credo che tolti i grandi nomi, come Martin o Goodkind, il lettore medio provi un certo timore ad approcciarsi a una saga che si prospetta infinita, a meno che ogni libro non risulti autoconclusivo. Se già ho poco tempo e voglio leggere più autori non vado certo a barcamenarmi in una serie con più di cinque libri, giacchè l’editore non mi da neanche la garanzia che quando inizia a pubblicarla poi la finisca.
un libro e un mondo che aspetta solo di essere aperto - le tazzine di yoko
La Fanucci, e parlo di lei unicamente perchè l’articolo letto è suo, da questo punto di vista capeggia lunghe liste di serie interrotte e seppur si può da un certo lato capire la scelta editoriale (se il titolo non vende molto è ovvio che la casa editrice ci perde no?) il nervoso per chi comunque quei libri li ha comprati e apprezzati indubbiamente c’è… e tanto!
Se il rischio è dunque questo perchè non dedicarsi a saghe piccole? Tre, massimo cinque libri… e consigliando questo faccio notare che praticamente mi butto la zappa sui piedi da sola, amo per esempio la serie degli immortali della Cole che è obiettivamente chilometrica, ma se la prospettiva è di vedere la saga interrotta a mio parere meglio non iniziarla del tutto. Il lettore perde fiducia, nel marchio e nel concetto di “saga” in generale, lo bolla come qualcosa di fallimentare.

Io non faccio testo, non sono il “lettore da conquistare” perchè leggo e leggo, bisogna trascinare chi ha una media di 5/10 libri l’anno, ma se anche uno come me inizia a vacillare è la fine.
Vi porto un esempio: amo la Leggerediore, praticamente mi comprerei l’intero catalogo e già sono a buon punto. Ho preso un paio di anni fa i primi libri dedicati alle sorelle Drake della Fehaan (serie bellissima) e la pubblicazione è stata interrotta, l’anno dopo la serie Highlander di Karen Marie Moning ha fatto la stessa fine, così come la serie dedicata a Charley Davidson (grazie al cielo ora ripresa!!! G-R-A-Z-I-E-!) …poco tempo dopo è uscita un’altra serie che mi ispirava: The Arcana Chronicles di Kresley Cole. Sapete cosa ho fatto? Ho comprato il primo libro come atto di amore per l’autrice, ma non l’ho letto. Visti i precedenti questa volta la mia fiducia ha vacillato e ho deciso che l’avrei letto solo ed esclusivamente se fosse uscito il secondo, cosa che poi non è successa. Così ora prima di prendere il primo di una serie che reputo in “forse” aspetterò che sia uscito anche il secondo e se verrò delusa con la non uscita del terzo farò lo stesso a scalare… ma capite che se una come me inizia a pensarla così qualcosa forse non va. Bisogna dare il contentino a lettori come me (magari facendo uscire ogni due anni un libro delle serie interrotte anche solo in ebook) e conquistarsi l’altra fetta di persone che leggono poco, ma leggono.

Scusate il poema chilometrico ^^”" ci tenevo a dire la mia e chissà magari qualcuno la pensa come me?
Il punto è che spero che l’editoria in generale si risollevi e se posso dare un mio parere, un altro occhio critico alla stessa faccia della medaglia, ci tengo a darlo.
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