10 agosto 2017

Recensione di “The Winner’s Curse” di Marie Rutkoski


Buon pomeriggio cucchiaini :) ho appena finito di leggere “The Winner’s Curse” di Marie Rutkoski e non posso fare altro che raccontarvi quanto ne sono rimasta affascinata.

E’ un libro scritto davvero bene, intelligente, di quelli che catturano. La lettura ideale per tutti coloro che amano le ambientazioni fantasy, gli historical e i romanzi young adul.
nel piattino abbiamo: love story 01 - compulsivamente lettrice - 6 ciambella romance sul blog letterario de le tazzine di yoko / young adult 01 - compulsivamente lettrice - 9 biscotto young adult sul blog letterario de le tazzine di yoko/ fantasy classico 01 - compulsivamente lettrice - 3 torta fantasy sul blog letterario de le tazzine di yoko

The winner’s curse.
La maledizione

Marie Rutkoski
Edito da Leggereditore (27 luglio 2017)
Pagine 384
€ 4,90 ebook – € 14,90 cartaceo
link per acquisto cartaceo
TRAMA DELL’EDITORE
In quanto figlia di un potente generale di un vasto impero che riduce in schiavitù i popoli conquistati, la diciassettenne Kestrel ha sempre goduto di una vita privilegiata. Ma adesso si trova davanti a una scelta difficile: arruolarsi nell’esercito oppure sposarsi. La ragazza, però, ha ben altre intenzioni… Nel giovane Arin, uno schiavo in vendita all’asta, Kestrel ha trovato uno spirito gentile e a lei affine. Gli occhi di lui, che sembrano sfidare tutto e tutti, l’hanno spinta a seguire il proprio istinto e a comprarlo senza pensare alle possibili conseguenze. E così, inaspettatamente, Kestrel si ritrova a dover nascondere l’amore che inizia a sentire per Arin, un sentimento che si intensifica giorno dopo giorno. Ma la ragazza non sa che anche il giovane schiavo nasconde un segreto e che per stare insieme i due amanti dovranno accettare di tradire la loro gente o altrimenti tradire sé stessi per rimanere fedeli al proprio popolo. Kestrel imparerà velocemente che il prezzo da pagare per l’uomo che ama è molto più alto di quello che avrebbe mai potuto immaginare…

RECENSIONE DI YOKO:
Davvero bello, quattro tazzine e mezzo!
tazzinaUPtazzinaUPtazzinaUPtazzinaUPtazzinaMEZZA
Ero molto incuriosita da “The Winner’s Curse”. Il libro è stato proposto da alcune blogger che lo avevano caldamente consigliato in un incontro a Roma con l’editore e mi era rimansto impresso, facendomi coltivare una buona dose di aspettativa, fortemente ripagata perchè “The Winner’s Curse” mi ha totalmente stregata. Arrivata a un terzo del libro macinavo pagine senza neanche accorgermene, volevo sapere cosa succedeva, ero ossessionata dallo svolgersi degli eventi e dai suoi risvolti inaspettati. I personaggi sono vivi, si rivelano più intelligenti di quel che possono sembrare all’inizio e giocano l’uno contro l’altra, pur cercando di conservare qualcosa che li possa unire anche dopo che le carte saranno scoperte sul tavolo.


La cover, per altro bellissima e molto azzeccata *sono contenta che l’abbiano mantenuta uguale all’originale*, e l’essere etichettato come fantasy potrebbe far pensare alla presenza di magia o creature soprannaturali, qui invece l’aspetto fantasy è legato solamente all’ambientazione inventata dall’autrice. Kestrel è una valoriana, il suo popolo sta conquistando la maggior parte del mondo conosciuto. Sono barbari dediti alla guerra, con un’educazione quasi militare. Nelle loro espansioni hanno imparato molto dai popoli sottomessi e ne hanno mantenuto alcuni tradizioni, come l’utilizzo di coltello e forchetta. Arin invece è un herrano, popolo sottomesso e conquistato dai valoriani, seppur all’apparenza più erudito. Me li sono immaginati un po’ come i pololi delle invasioni barbariche ai tempi dei romani, dove i valoriani sono i barbari e gli herrani i romani.

Kestrel ha una mente attenta, meticolosa, astuta, vive la vita come se stesse giocando a una partita a Mordi e Pungi (un gioca di carte che si potrebbe paragonare al gioco degli scacchi in quanto a difficoltà). E’ un’insolita valoriana, è attenta a non recare troppo disturbo agli schiavi, non ha propensione per la guerra se non dal punto di vista strategico e le piace suonare il piano *una specie di tabù per quelli come lei*. E’ un gran bel personaggio, intelligente, che nota più cose di quelle che vuol dare a vedere, ma che aimè non noterà qualcosa che le starà davanti al naso…. o forse semplicemente ha scelto di non prendere in considerazione l’evidenza accecata da ben altro.
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