7 febbraio 2017

Incontro alla Corbaccio con Charlotte Link

Buon giorno cuplovers! Qualche giorno fa, insieme a tante altre blogger, sono andata alla sede della Corbaccio a Milano in occasione dell’incontro con l’autrice Charlotte Link.

Entrare in una casa editrice è stata una grande emozione e… era pieno di libri! Penso di aver guardato con aria vogliosa e stupefatta tutti quei bei romanzi. Chi non l’avrebbe fatto?
L’autrice è stata gentilissima e disponibile, mi ha fatto una bellissima impressione.
Qui sotto cercherò di riportarvi, il più fedelmente possibile, le domande che io e le altre blogger le abbiamo fatto.
  • Da cosa è influenzata la sua ispirazione?
  • La prima ispirazione deriva da qualcosa di normale e quotidiano, un episodio che porta a creare una storia che, alla fine, non ha nulla che fare con la persona che l’ha ispirata.

  • Quanto scrive, in genere, al giorno?
  • Di solito comincio a scrivere dalle 8 fino alle 16, il resto del tempo lo impiego facendo ricerche.

  • Si ispira a qualcuno che conosce per i suoi personaggi?
  • Non creo mai personaggi che siano copie di persone vere, le persone che conosco mi forniscono l’ispirazione.

  • Immedesimarsi nei personaggi di cui si scrive può essere un rischio?
  • Non mi immedesimo troppo nei personaggi, da un lato mi devo immergere nelle loro sensazioni ma, dall’altro, devo rimanere neutrale.

  • Ha sempre in mente un evoluzione ben precisa per i suoi personaggi oppure cambia idea in corso di stesura del romanzo?
  • Non ho un piano preciso per i personaggi ma vago. Un personaggio può partire in un modo e poi cambiare. Di Simon, ad esempio, sapevo che era debole ma non sapevo che evoluzione avrebbe avuto. L’evoluzione di Natalie, invece, era chiara fin dall’inizio.

  • Di quale personaggio è stato più facile scrivere?
  • Natalie è il personaggio di cui è stato più facile scrivere e quello con cui mi sono identificata di più.

  • Quando la scelta sbagliata diventa una colpa?
  • Questo è un tema importante del romanzo, a volte si ha poco tempo per decidere. Simon, ad esempio, ha poco tempo per scegliere. Fai una scelta e poi devi combattere con i sensi di colpa.

  • Non aveva paura che Natalie non piacesse ai lettori?
  • Alcuni lettori possono avere difficoltà a identificarsi con Natalie anche se il suo personaggio ha un’ evoluzione in positivo.

  • C’è un personaggio a cui avrebbe voluto dare un finale migliore?
  • So che molti penseranno a Natalie, la sua è una figura tragica, salva molte persone ma sua figlia non fa ritorno, è un finale triste ma ho difficoltà con gli happy end. Si tratta di un finale realistico, ho fatto molte ricerche e tante persone che scompaiono non vengono più ritrovate.

  • Per scrivere questo romanzo ha preso spunto da un caso di cronaca?
  • Non sono i fatti di cronaca o i giornali a darmi spunto. Quando sono stata a Sofia mi hanno raccontato di una ragazza che è sparita e di cui non si è più saputo nulla. Un mio amico regista teatrale mi ha fornito diverse informazioni e mi sono resa conto che quando una persona scompare, molto spesso, succede perché questa persona desidera sparire.

  • In uno dei suoi romanzi ha riportato i recenti attentati in Francia, si tratta di un modo per esorcizzarli?
  • Ho una seconda residenza nel sud della Francia ed ero lì al momento di tutti gli attentati, ho vissuto l’atmosfera di tensione che si è creata e non ho potuto non parlarne.

  • Per quale motivo, negli ultimi anni, ha deciso di dedicarsi maggiormente agli psico-thriller?
  • Lo psico-thriller caratterizza gli ultimi vent’anni della mia produzione. Nei miei romanzi il crimine rappresenta una situazione anormale che modifica gli equilibri nella vita dei personaggi. Scrivendo del personaggio traumatizzato si arriva al cuore di quel personaggio.

  • C’è uno dei suoi romanzi a cui è più legata?
  • Il mio libro migliore è sempre l’ultimo che ho scritto perchè vi sono ancora legata ma se ne dovessi scegliere solo uno direi la Casa delle Sorelle, il mio primo bestseller, il libro con cui ho realizzato di aver raggiunto il successo.

  • Ad ogni libro ci si aspetta da lei un nuovo bestseller, questo la fa sentire sotto pressione?
  • In una certa maniera il successo crea pressione e ci sono sempre tante aspettative per prossimo libro. Tutte le volte che sulle fascette di un mio romanzo vedo scritto “l’ultimo bestseller di” non posso fare a meno di pensare che ci sia una certa aspettativa.

  • Ha mai pensato di fare altro?
  • Non ho mai pensato di fare la scrittrice. Tanto che, dopo aver pubblicato i primi libri, mi sono comunque iscritta all’università.

  • Quali sono i libri sul suo comodino?
  • Leggo tantissimi gialli.

  • Nel corso della sua carriera le hanno mai dato un consiglio veramente utile?
  • No. Mi fido delle mie sensazioni. Tanta gente mi diceva cosa fare ma non li ho mai ascoltati.

  • E lei che consiglio darebbe a chi vuole diventare uno scrittore?
  • Se un giovane cerca un editore prima deve avere un agente. Scrivere in maniera autentica (quello che l’autore sente davvero) e non quello che è popolare.

  • Nei suoi romanzi descrive una società improntata sulla disuguaglianza, dove sono spesso le donne a essere vittime, cosa ne pensa?
  • Anche gli uomini non hanno da sentirsi sicuri. Le donne, infatti, sono sia vittime che autrici delle violenze. Il 60% delle persone impiegate nella tratta delle ragazze, sono donne.

  • Non pensa che alcuni suoi personaggi si comportino in modo eccessivamente ingenuo in quest’epoca moderna?
  • Sono stata a Sofia, in Russia, è difficile per noi immaginare come si vive in questi posti. Fuori dalle città c’è una povertà assoluta, non si ha un futuro e, quindi, si è disposti a correre grandi rischi a volte si ha fortuna, altre no.

  • Se dovesse tornare indietro cambierebbe qualcosa della sua carriera?
  • Non cambierei niente perchè tutte le scelte che ho fatto sono state, a loro modo, importanti, ma cambierei alcune delle persone che ho conosciuto.

  • Chi è il suo primo lettore?
  • I primi a ricevere il libro sono mio marito e la mia editrice. Mio marito in prima battuta mi dice tutto quello che non gli è piaciuto la mia editrice fa il contrario. La cosa più importante per me è sapere quando un personaggio non si comporta in maniera logica e, quando succede, devo rimetterci le mani.

  • Lo ha fatto anche per questo libro? (La Scelta Decisiva)
  • La mia editrice pensava che ci fosse qualcosa da cambiare. Simon e Natalie sono troppo inattivi anche se qualcuno da loro la caccia solo alla fine c’è una svolta. Alla fine, tuttavia, anche l’editrice si è convinta, anche perchè, in fin dei conti, è il mio libro.

  • Anche sua madre è una scrittrice: l’ha aiutata?
  • Mia madre ha sempre letto i miei romanzi solo una volta pubblicati, non ama i thriller e, quindi, non ha mai potuto darmi dei consigli.

  • Quando trova l’idea per un nuovo romanzo si confronta con qualcuno oppure inizia subito a scrivere?
  • Quando trovo una nuova idea la penso e la ripenso, la prima persona con cui parlo è la mia editrice e, spesso, parlando con lei ne ricavo nuove idee.

  • Cosa succede se all’editrice non piace l’idea?
  • Non è mai successo ma sono sicura che la mia editrice non sarebbe così diretta.

  • Ci sono dei festival della letteratura in Germania dove gli scrittori si scambiano opinioni?
  • Ci sono dei festival ma non è previsto che ci siano più autori.

  • Quali giallisti apprezza?
  • Leggo autori inglesi, americani e scandinavi.

  • C’è un personaggio di La Scelta Decisiva a cui è più affezionata?
  • Simon perchè è un uomo morbido. (Modo di dire non traducibile) Simon è una persona debole, non rappresenta l’uomo come dovrebbe essere, nella sua vita gli vanno tutte storte, si lascia sfruttare. Ho voluto immaginare un evento drammatico che mettesse in moto la sua vita.

  • C’è un personaggio di cui ha trovato difficile scrivere? O che proprio non ha sopportato?
  • “Non sopportare” non proprio ma ho avuto difficoltà con Natalie. Trovo più interessante capire quali personaggi non sono piaciuti ai lettori.

  • Che rapporto ha con i social?
  • Non ho una mia homepage e non sono su facebook perché so che non avrei tempo di mantenere i contatti.

  • Pensa che un contatto diretto con i lettori con le loro continua richieste possa essere negativo?
  • Il problema è che un continuo contatto con i lettori e tutti questi commenti possono essere fuorvianti, le aspettative dei lettori rischiano di influire sull’autore e mi sembrano pericolosi. il rischio e di non sapere più come muoversi.

  • Senza i social come resta in contatto con i suoi lettori?
  • Lettere, e-mail, una grande quantità di posta e le letture pubbliche.

  • Quale dei suoi romanzi ha avuto più difficoltà a terminare?
  • Proprio “La Scelta Decisiva” ha una trama complicata e stratificata con tanti fili diversi e le parti ambientate nell’Europa dell’Est hanno richiesto molte ricerche.

  • Quando scrive un romanzo deve rispettare dei tempi prestabiliti o no?
  • Oggi le case editrici annunciano un libro quando non è ancora finito. I contratti hanno tempi dilatati ma c’è una data di consegna precisa. Se l’autore ha un blocco deve avvertire subito la casa editrice che può tempestivamente provvedere a posticipare la data di uscita.

  • Ha un romanzo nel cassetto che non è mai riuscita a finire?
  • No, non ci sono libri che ho abbandonato ma ce ne sono due che avevo iniziato e che ho terminato solo dopo diverso tempo.

  • In quanti paesi sono stati tradotti i suoi romanzi?
  • In circa trenta paesi. In alcuni di essi (Italia – Francia – Polonia) hanno molto successo.

    Questo brevissimo reportage si conclude qui, ringrazio la casa editrice Corbaccio per l’opportunità e tutte le blogger presenti per l’ottima compagnia. A breve la recensione del romanzo ;)
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