24 novembre 2016

Recensione a "Il ponte delle Vivene" di Davide Dotto

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Buona sera cuplovers!
Oggi vi parlo de “Il ponte delle Vivene” di Davide Dotto, autore che questo mese è il nostro special guest e ha messo generosamente in paio una copia di questo suo bel libro per i nostro followers (scoprite cosa dovete fare QUI).

Il paesino di Valchiusa è dominato da un imponente castello, al di là di esso vivono le Vivene creature magiche, affascinanti e misteriose, capaci di aiutare il prossimo ma anche di infliggere terribili punizioni.
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Il ponte delle Vivene

Davide Dotto
Edito da Ciesse Edizioni (data di uscita)
Pagine 142
€ 15,00 cartaceo – € 4,49 costo ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
XIX secolo. Valchiusa è un paese sperduto della Valle del Chiese. Un antico castello incastonato nella roccia ne domina la piazza, mentre lo strapiombo sul retro è attraversato da un ponte di corda pencolante.
Da secoli i montanari convivono con la Vivena, spirito ineffabile che ha membra e tratto di donna, memoria e destino della valle. Non sarà facile per Giuseppina, proveniente dalle campagne trevigiane, integrarsi in un mondo di cui non conosce le tradizioni. Sposata da anni con Oreste, sente la mancanza di un figlio che la leghi per sempre a luoghi così nuovi per lei. Non esiterà a incalzare la Vivena per ottenere la tanto agognata grazia.
Imparerà a sue spese che, se la Vivena è capace di grandi slanci d’amore nei confronti della comunità cui dà protezione, non esiterà a pretendere, a tempo debito, il prezzo di quanto accordato.

RECENSIONE DI STREGA DEL CREPUSCOLO:
Cinque tazzine… meno qualche piccolissima cosina.
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Davide Dotto ci racconta in questo breve libro la storia delle Vivene, trasportandoci in un paese arroccato sulle montagne tra ruscelli e scarpate. Il romanzo è in realtà la raccolta di diversi racconti che narrano la storia della Vivena attraverso i secoli, una fiaba d’altri tempi che non potrà che incantarvi.

Tutto ha inizio nel XIV secolo quando Andreas, nuovo signore della rocca, s’innamora della Vivena, la creatura affascinante e misteriosa che vive nel bosco. L’uomo abbellisce il castello, da feste in suo onore nella speranza che la Vivena decida di mostrarsi a lui. Alla fine, l’uomo fa tessere un meraviglioso mantello per l’amata e si reca sul ponte per consegnarglielo ma, prima di poterla anche solo scorgere, il ponte si rompe ed egli precipita nel vuoto.
Al suo ritorno, la Vivena trova il mantello e decide di accettare il dono, in memoria dell’amore dell’uomo. Questo amore sventurato da inizio a una storia che ci accompagnerà nel corso degli anni e attraverso le guerre.
vivena-le-tazzine-di-yokoDa questo momento in poi l’autore ci narra la storia di diverse donne che, attraverso i secoli, hanno avuto a che fare con la Vivena. Le donne protagoniste del romanzo sono tutte ben caratterizzate. Lo stile dell’autore è perfetto per questa favola antica in grado di trasportare il lettore in un mondo fatto di mistero, dove le leggende si fondono col quotidiano.

Giuseppina vuole lasciare la casa dei genitori così, quando incontra l’affascinante Oreste, coglie l’occasione per andarsene ma capirà ben presto di aver solo lasciato una gabbia per un’altra. Seguendo il marito giunge a Valchiusa e qui sente parlare per la prima volta delle Vivene. Creature insondabili da cui viene sia il bene che il male, le si può incontrare solo una volta nella vita e si può chiedere loro una grazia.
Sono passati anni ma Giuseppina non riesce ad avere figli, un figlio che la legherebbe al paese, una creatura sua che la farebbe sentire meno sola, ed è così che si reca dalla Vivena a chiederle la grazia. Il suo desiderio verrà esaudito sì ma a un alto prezzo: sua figlia apparterrà alle montagne e ai corsi d’acqua, non sarà sua. Così arriva la piccola Marlena e Giuseppina l’adora ma teme che, da un momento all’altro, la Vivena possa portargliela via. Così la piccola cresce costantemente guardata a vista dai genitori, soffocata dalla loro ansia che sembrerebbe giustificata quando l’anziana Gisella la aggredisce accusandola di averle rubato il mantello…
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