30 giugno 2016

Recensione a “Splendi più che puoi” di Sara Rattaro

Sara Rattaro - le tazzine di yoko
Buon giorno cuplovers!
Oggi vi parlo di un romanzo molto diverso da quelli che leggo di solito.

“Splendi più che puoi” è un romanzo tristemente attuale, narra la storia di una donna, dell’uomo che credeva di amare e dell’incubo in cui lui l’ha trascinata. Un romanzo che fa riflettere su quanto il nostro paese sia indietro in materia di diritti delle donne.
nel piattino abbiamo: contemporaneo 01 - compulsivamente lettrice - 8 torta contemporanei sul blog letterario de le tazzine di yoko

Splendi più che puoi

Sara Rattaro
Edito da Grazanti (31 marzo 2016)
Pagine 250
€ 16,40 cartaceo – € 9,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
L’amore non chiede il permesso. Arriva all’improvviso. Travolge ogni cosa al suo passaggio e trascina in un sogno. Così è stato per Emma, quando per la prima volta ha incontrato Marco che da subito ha capito come prendersi cura di lei. Tutto con lui è perfette. Ma arriva sempre il momento del risveglio. Perché Marco la ricopre di attenzioni sempre più insistenti. Marco ha continui sbalzi d’umore. Troppi. Marco non riesce a trattenere la sua gelosia. Che diventa ossessione. Emma all’inizio asseconda le sue richieste credendo siano solo gesti amorevoli. Eppure non è mai abbastanza. Ogni occasione è buona per allontanare da lei i suoi amici, i suoi genitori, tutto il suo mondo. Emma scopre che quello che si chiama amore a volte non lo è. Può vestire maschere diverse. Può far male, ferire, umiliare. Può far sentire l’altra persona debole e indifesa. Emma non riconosce più l’uomo accanto a lei. Non sa più chi sia. E non sa come riprendere in mano la propria vita. Come nascondere a sé stessa e agli altri quei segni blu sulla sua pelle che nessuna carezza può più risanare. Fino a quando nasce sua figlia, e il sorriso della piccola Martina che cresce le dà il coraggio di cambiare il suo destino. Di dire basta. Di affrontare la verità. Una verità difficile da accettare, da cui si può solo fuggire. Ma il cuore, anche se è spezzato, ferito, tormentato, sa sempre come tornare a volare. Come tornare a risplendere. Più forte che può.

RECENSIONE DI STREGA DEL CREPUSCOLO:
Quattro tazzine e mezzo!
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L’inizio di questo romanzo ne rappresenta anche la fine e colpisce dritto al cuore. Emma è appena scappata da casa sua, dalla sua prigione, e si rivolge ai parenti di suo marito appellandosi al fratello di lui, Vittorio. Li accusa di aver sempre saputo quello che Marco le faceva e deve minacciare di denunciarli per ottenere il loro aiuto. Un’elaborata messinscena è l’unico modo per far portare via Marco da degli infermieri ed essere, finalmente, libera… ma come è cominciata e… sarà davvero finita così?
Come può una donna arrivare a innamorarsi di un uomo violento e, come può, non fuggire a gambe levate non appena arriva il primo schiaffo?

Emma ha una storia molto particolare, giovanissima, appena finita la scuola, incontra il compagno della madre di una sua amica. Tommaso ha vent’anni più di lei e sembra capirla meglio di chiunque altro. La loro storia evolve velocemente ed Emma si ritrova presto a convivere con l’uomo. Questa è la prima storia importante della ragazza. Emma è felice, la sua vita scorre tranquilla ma, al lettore più attento, non sfuggiranno tutti i segnali che la sua relazione non sta andando come dovrebbe. Tommaso la ama, ma la tiene separata dalla sua vita. Sembra quasi che l’uomo abbia due esistenze: una con Emma e l’altra dove frequenta gli amici, i parenti, l’ex-moglie. Due esistenze a comparti stagni. Emma è troppo giovane, troppo impegnata con il suo lavoro, per rendersi conto che lui la sta, di fatto, tenendo da parte. Non le ha mai presentato la sua ex-moglie, né suo figlio o, tantomeno, i suoi colleghi. Dopo dieci anni, Tommaso decide, all’improvviso, di lasciarla, ed Emma, ormai trent’enne, si ritrova sola. Così, di punto in bianco, l’uomo se ne va, senza dare spiegazioni lasciando la povera Emma a dir poco spiazzata. Ed è, a mio avviso, per questo che Emma finirà tra le grinfie di Marco.
 
Emma-le tazzine di yokoMarco è bello, ricco, affascinante e la ricopre di attenzioni, purtroppo la relazione tra Marco e Emma, fin dall’inizio, si basa sui presupposti sbagliati. La ragazza pensa ancora a Tommaso e, all’inizio, accetta le attenzioni di Marco sperando di far ingelosire l’ex. Marco sembra capire Emma alla perfezione e accettarne anche i lati più stravaganti ed eccentrici, ed Emma pian piano comincia a pensare di poter dimenticare Tommaso. Dopo sei mesi i due convolano a nozze ed è qui che cominciano i problemi.
La trasformazione di Marco è graduale, comincia con una gelosia assurda, l’uomo non vuole che Emma vada all’estero per lavoro, la manipola facendole credere che l’idea di imporsi con il suo capo per viaggiare meno sia sua. L’uomo è un vero e proprio manipolatore e saranno le sue parole a fare i danni maggiori. A far precipitare la situazione è la morte del padre di Marco. La coppia, in luna di miele, non riesce ad essere presente al funerale e Marco incolperà per sempre la moglie di questo fatto. Ed è così che arriva la prima scenata e le prime botte date con il bastone dell’ombrellone, forte, nelle gambe. Sarebbe facile e giusto scappare via, lasciarlo subito, ma Emma lo giustifica pensando che sia un caso isolato dovuto allo shock per la morte del padre… ed è proprio questo il primo errore: mai giustificare un uomo che ti picchia. Accettare una violenza immotivata non è mai facile e, per nostra natura, siamo spinti a cercare una ragione per tutto ma, a volte, semplicemente, non ce né una.
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1 commento

  1. Quanto adoro la Rattaroo! Sono contenta che ti sia piaciuto così tanto *-*

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