18 aprile 2016

4^ tappa BLOGTOUR + GIVEAWAY dedicato "È qui che volevo stare": intervista all'autrice

    banner e qui che voglio stare le tazzine di yoko
    Buongiorno cucchiaini,
    oggi ospitiamo la quarta tappa del blogtour dedicato a “È qui che volevo stare” di Monica Brizzi ^_^
    Il libro vede un gruppo di trentenni mantenere una promessa fatta anni prima: ripetere tutti insieme la gita dell’ultimo anno di scuola! A me ha fatto subito ricordare il film di Verdone – ahah – e il romanzo della Brizzi promette di trasmettere la stessa ironia e imprevedibilità degli eventi.

    Se volete provare a vincerne una copia ecco delle semplicissime regole per partecipare al giveaway:
    – mettere mi piace alla pagina Facebook dell’autrice Monica Brizzi;
    – mettere mi piace alla pagina Facebook dei blog che ospitano il Blogtour;
    – lasciare un commento qui con e-mail e rispondere alla domanda: qual è stata la gita più bella?
    (niente form per una volta!)

    cupcakeA noi oggi spetta regalarvi una bella intervista all’autrice, che si è dimostrata un’avida amante di cupcake e una scrittrice ironica e intrapredente!
    Intervista a Monica Brizzi A CURA DI YOKO
     
    Diamo il benvenuto a Monica nel nostro piccolo salottino virtuale :) Che cosa ti possiamo offrire? Te? Caffè? Ci sono dei deliziosi dolcetti alla cannella se ne hai voglia.
    Dolcetti? Hai detto dolcetti? Uno lo prendo molto volentieri. E ti ringrazio per avermi ospitata in questo spazio delizioso, sei davvero un tesoro.
    (Si guarda intorno alla ricerca dei dolcetti.) Ma sono cupcake, quelli?

  • Già xD ti vedo piuttosto affamata!
    Il tuo nuovo libro è uscito da poco, com’è la sensazione di vedere finalmente l’opera finita e pubblicata?
  • Direi che la parola più adatta per descrivere questa sensazione è magia. Non sai come andrà, non sai cosa succederà ma il fatto di vederlo lì, compiuto, con tanto di copertina, titolo e il tuo nome, il tuo, non quello di qualcun altro, è puro incanto. Ogni volta faccio fatica a crederci.

  • Che bella sensazione deve essere! Immagino che ogni libro porti via la sua buona dose di fatiche e tempo, quanto ci hai impiegato a realizzarlo?
  • “È qui che volevo stare” è nato in un paio di mesi.
    Wow, hai fatto prestissimo!
    Con la revisione e le pause tra una rilettura e l’altra direi 4. Di solito quando mi viene un’idea ho bisogno di buttare giù le prime cose per fermarlesulla carta ma poi mi obbligo a lasciarle lì per un po’ perché devo prendere le distanze dalla storia precedente affinché i nuovi personaggi siano unici. Quando ci sono tornata, dopo diverso tempo, l’ho finito in poco più di un mese. Divento un po’ schizzata quando scrivo. Sembra che non riesca a fare altro. Potrei anche ignorare i vostri favolosi cupcake tanto sono presa dal racconto, il che è tutto dire. Non ho fame, non ho sete, non ho sonno. Sento solo il bisogno di scrivere.

  • Da cosa è partita l’idea?
  • e qui che voglio stare le tazzine di yokoLa classe delle superiori di mio marito, a differenza della mia, era incredibilmente unita. Sarà che erano tutti uomini. Io li ho conosciuti qualche anno fa, non molto prima che ci sposassimo, e sono entrata a far parte del gruppo. Sapevo però che si vedevano abitualmente almeno due volte all’anno. Quando li ho conosciuti non facevano che ripetere che l’ultimo anno di scuola, durante la gita a Berlino, si erano ripromessi che ci sarebbero tornati a dieci anni di distanza. Ecco, l’idea è nata così. Non l’hanno mai fatto ma spero che la mia storia possa essere una buona spinta per mettersi in movimento.

  • Quanto ha di te la protagonista? O per lei ti sei ispirata a qualche amica o personaggio famoso?
  • Sofia, come tutte le mie protagoniste, ha delle piccole parti di me. Ognuna di loro, a suo modo, racconta un mio lato. Lei è timida, troppo timida, e diventa rossa con una facilità assurda. A coloro a cui non succede potrà sembrare una cosa gradevole ma a chi si trova a viverlo, risultasolo fastidiosa. Molto fastidiosa. Soprattutto quando la gente ti dice “sei diventata tutta rossa (ahahahaha)!” come se tu non lo sapessi. “Ma va? Sul serio? Credevo che mi si fosse depositato un pomodoro sulla faccia!” Ho pensato che sarebbe stato carino farlo succedere anche a lei. Amo le protagoniste piene di difetti. Non si incontrano così tante ragazze perfette, nel mondo, e mi piace che quelle che racconto siano “imperfette”.

  • Il soprannome della protagonista, Gnomo, mi ha fatto sorridere, come ti è venuto fuori? xD
  • Ho pensato a quante assurdità si dicono da adolescenti, a quanti nomignoli si affibbino ai propri amici, o nemici, per identificarli in qualche modo. I due ragazzi che la prendono sempre in giro per il suo aspetto, Giusti e Paolucci, sono di quei tipi scatenati che hanno una parola per tutti ma che la dispensano con grande affetto. Gnomo era divertente e dolce al tempo stesso.

  • Parlaci di lei e del suo rapporto con Michele, siamo curiose.
  • Ah, che domandona! Sarà difficile rispondere senza svelare troppo la trama. Diciamo che quella tra Michele e Sofia è più una zuffa perenne, piuttosto che una relazione. Lui è il tipico ragazzo da cui ogni donna dovrebbe, e sottolineo dovrebbe perché nessuna lo fa mai, prendere le distanze. Sai, il ragazzo pieno di tatuaggi che trasuda maleficio a ogni passo, quello per cui sarebbe meglio finire un’intera confezione di gelato piuttosto che uscirci insieme? Tommaso, invece, è tutt’altra pasta. E qui mi fermo.

  • Acci, e io che ero curiosa anche di Tommaso, ma immagino che lo conosceremo a fondo leggendo il libro ;)
    “E’ qui che volevo stare” è una lettura di un buon numero di pagine, arriverà presto una versione cartacea?
  • Mi piacerebbe tantissimo! Ci sto ragionando su, devo capire come farlo e se ne vale la pena, più per i lettori che per me. Spero tanto di sì!

  • “E’ qui che volevo stare” non è il tuo primo libro, ma pensi che sia quello meglio riuscito? Noti in te una crescita nella stesura o scrittura?
  • In effetti è il terzo e sì, credo che sia il migliore. Il primo, “Innamorarsi ai tempi della crisi”, era più una storia sperimentale che altro. La narrazione era affidata alla messaggistica istantanea e al dialogo botta e risposta e la trama era spoglia, sottile, necessaria solo ad arrivare dove volevo arrivare. “Il mio supereroe” ha già le sembianze di quello che voglio scrivere oggi ma “È qui che volevo stare” è sicuramente ciò che sono adesso, come autrice. È più maturo, più strutturato, più sentito. L’ho vissuto tanto e mi rendo conto che chi legge vedrà una bella differenza tra ciò che ero all’inizio e ciò che sono oggi.

  • Se ti dovessero dire che faranno del tuo libro un film che attori vedresti bene per i tuoi personaggi principali?
    Adeguandoli un po’ direi che Karen Gillan potrebbe essere Sofia, Grey Damon Tommaso e Justin Hartley Michele. Che dici? Belli?
dream cast monica brizzi le tazzine di yoko e qui che volevo stare
  • Un gran bel cast, sopratutto per me che sono andata a guardarmi un paio di foto per vedere che attori erano *ç*
    E ovviamente non possiamo concludere che chiedendoti se ci sono già delle nuove idee nel cassetto pronte per essere scritte.
  • C’è una storia già scritta che deve essere revisionata ancora un po’ ma che è di sicuro la mia preferita. Mi sono presa una cotta epica per il lui e la lei in questione. C’è anche una saga romance distopica di cui ho appena terminato la stesura del secondo capitolo (non credo di pubblicarli prima di aver finito il terzo) e un nuovo romance che mi gironzola per la testa ma che dovrà aspettare ancora un po’. Un casino, insomma. Un marasma di idee, personaggi e storie. Si prendono anche a pugni tra di loro, qualche volta.

    Grazie per essere stata con noi ^_^ e in bocca al lupo per questa tua nuova pubblicazione!
    Crepi e grazie di cuore per avermi ospitata. È stato un gradissimo piacere, veramente. Grazie anche per i favolosi cupcake. A proposito, non è che mi daresti la ricetta?

    Eheh *segreto

    La nostro appuntamento con “E’ qui che volevo stare” si consclude qui, non perdetevi le altre tappe:
    11 aprile – 1° TAPPA – Presentazione romanzo e apertura giveaway
    Dolci&Parole | pagina Facebook
    13 aprile – 2° TAPPA – I luoghi della gita
    Sognando tra le righe | pagina Facebook
    15 aprile – 3° TAPPA – Recensione del libro
    Briciole di parole | pagina Facebook
    18 aprile – 4° TAPPA – Intervista all’autrice
    Le tazzine di Yoko | pagina Facebook
    20 aprile – 5° TAPPA – Estratto
    Il mondo di M. | pagina Facebook

    Il nome del vincitore verrà comunicato sulla pagina Facebook dell’autrice!
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2 commenti

  1. Ho iniziato a saltellare come un'invasata quando si è parlato di come Sofia arrossisce sempre perché è una cosa che accade anche a me e nonostante i CHILI di fondotinta, avendo io la pelle molto chiara si nota subito ed è una cosa che odio perché poi me lo fanno notare e arrossisco ancora di più. Che nervi!
    Ho storto un po' il naso sulla scelta di Grey Damon - ma qui forse sono prevenuta io, non mi è mai piaciuto in nessun ruolo che gli ho visto interpretare nei telefilm e mi è sempre stato un po' "antipatico" quindi non ce lo vedo tanto nei panni di Tommaso da quello che ho letto nella tappa precedente.
    La mia email e il mio racconto li avevo già condivisi nelle prime due tappe, ma posso farlo anche qui! :)
    Email: lonely_dreamer@hotmail.it
    Facebook: Alice Biolcati
    In quarta liceo siamo andate a Vienna. Era l'ultima settimana di marzo del 2007 e fortunatamente ero in camera con quelle che mi stavano più simpatiche della classe e quasi sempre stavamo lontane dalle altre. Eravamo tre classi in gita - due quarte e una quinta - e avevamo comunque tanta indipendenza: nel pomeriggio potevamo girare come ci pareva e ho dei ricordi bellissimi della via principale di Vienna piena di negozi e con tutte le altre che contavano su di me per il senso dell'orientamento - e per fortuna che era buono.
    Ho bei ricordi dei momenti trascorsi in stanza - eravamo appena fuori Vienna e avevamo tutte i brividi perché il nostro albergo non era distante da un cimitero e avevamo una luce in stanza che ogni tanto saltava, le urla che non abbiamo cacciato dallo spavento.
    E soprattutto non dimenticherò mai quella che è una delle mie migliori amiche ancora oggi entrare decisa in cucina con il trolley convinta che oltre quella porta ci fossero le scale che portavano alle stanze da letto.

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    1. sarà che Grey Damon ora come ora non lo collego a nessun film/telefilm visto, ma quando ho digitato il suo nome su google non ho potuto fare a meno di approvare la scelta xD certo davvero un bel vedere! _yoko

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