18 gennaio 2016

"Kuroko no basket", un anime coinvolgente sullo sport di squadra e la pallacanestro

fantasie di zucchero sul blog letterario de le tazzine di yoko - rubrica anime e dorama
Buongiorno a tutti,
oggi vi parlo di “Kuroko no basket”, anche conosciuto come “Il basket secondo Kuroko”, un anime di genere sportivo incentrato sul basket, composto da tre stagioni di 25 episodi ciascuna, per un totale di 75 episodi più vari oav ed extra, che mi ha veramente appassionata.
L’anime è stato trasmesso per la prima volta in Giappone nel 2012 e si è concluso tre anni dopo, nel 2015, riscuotendo un successo enorme; lo potete trovare sul web in lingua originale con sottotitoli in italiano. Il relativo manga di Tadatoshi Fujimaki è composto da trenta volumi ed è edito in Italia per Star Comics.
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Kuroko no basket

TRAMA
Kuroko è un membro del leggendario team di basket delle scuole medie conosciuto come “La generazione dei miracoli” e, nonostante sembri che nessuno lo conosca davvero, i principali cinque giocatori della squadra scolastica delle superiori lo considerano il miglior giocatore di basket. Quando questi si unisce alla squadra del suo liceo, il Seirin, tutti restano sorpresi nel constatare che il ragazzo è piccolo, esile e debole… quale è il segreto che lo ha reso così famoso, e grazie a quale abilità riuscirà ad aiutare il suo team?

RECENSIONE DI VALY:
Direttamente nei miei preferiti, cinque tazzine tonde tonde!
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kuroko no basket giocatori-le tazzine di yoko“Kuroko no basket” è stata una scoperta pazzesca. Non mi capitava di guardare un anime così esaltante e coinvolgente dai tempi del celebre “Death Note” e sono ancora a bocca aperta ora. Magari pensate che stia esagerando, ma non è così. Fin dai primi due episodi mi è stato chiaro che l’anime mi sarebbe piaciuto molto, pur non essendo una persona che cerca volentieri storie sportive, perché essi erano particolari, diversi da quello che mi aspettavo, ed erano riusciti a trasmettermi energia ed entusiasmo, ma è stato solo con la fine della prima stagione e l’inizio della seconda, che mi sono svanita del tempo presente, per essere risucchiata in quello di Kuroko. Un anime che riesce a far entrare nelle vicende dei personaggi, a far legare a loro, a far soffrire e gioire con loro in modo continuativo, ha fatto il massimo che poteva fare.

kagami e kuroko-le tazzine di yokoKuroko è un giovane giocatore che si spinge al di là delle sue possibilità per aiutare la sua nuova squadra di basket, la Seirin, a battere tutte le altre più forti in circolazione e diventare la migliore a livello nazionale. Kuroko ha un obiettivo: arrivare ad affrontare le squadre dei licei dove giocano i suoi vecchi compagni di squadra della media Teikou, allora conosciuta come “La generazione dei miracoli”, Aomine, fuoriclasse in velocità, Midorima, tiratore a distanze incredibili, Murasakibara, centrale dalla potenza inaudita, Kise, copiatore perfetto, e infine Akashi, stratega carismatico e insidioso, per far capire a ciascuno di essi, battendoli per la prima volta in campo, che il basket unisce e non divide come è successo a loro, e che il talento da solo non garantisce la vittoria.
kuroko quotation-letazzine di yoko “Kuroko no basket” non è un anime che si guarda e basta, come gran parte degli altri, è un anime che in qualche modo si vive, è un lungo percorso di crescita, di amicizia e di miglioramento a cui lo spettatore partecipa. La storia, pur non puntando al realismo, ma a un fanta-basket, a un gioco che nella vita reale non è possibile, poiché i protagonisti hanno tutti un qualche potere speciale, un talento fuori dalla norma che li rende quasi dei mostri, e più volte paiono essere dotati di magia ultraterrena, è allo stesso tempo credibile e regge bene; le relazioni tra compagni, le regole del gioco, le squadre, la voglia di vincere e la bruciante sconfitta sono elementi realistici ben studiati e gestiti. Se l’anime mostrasse semplici partite di basket senza niente di eccezionale o di forte, risulterebbe noioso e privo di impatto psicologico. Invece, il bello di “Kuroko no basket” è che sconfina nella fantasia del suo creatore, nell’impossibile, restando una visione che trasmette la vera passione per lo sport di squadra e per la pallacanestro, anche allo spettatore in principio non appassionato, come me.

bbee3ad9c72ed6c049384de9a40a7633-le tazzine di yokoIl suo maggiore punto di forza, oltre a una caratterizzazione dei personaggi mirata e approfondita (di ognuno si scoprono le forze e le debolezze, tramite flashback sul passato, e i momenti in cui si sono conosciuti), a una grafica curata nei dettagli e colorata, a musiche eccellenti, e a una trama incalzante dal ritmo serrato, è proprio il protagonista della serie, da cui l’anime prende il titolo, ossia Kuroko. Kuroko Tetsuya non è il classico protagonista di un anime sportivo, non è una copia di Hanamichi Sakuragi di Slam Dunk, (anime spokon con cui si è portati a far paragoni, ma che è proprio un’altra cosa), è invece un protagonista atipico e assolutamente originale, che lo rende interessantissimo rispetto al resto dei personaggi. Kuroko è basso, e non ha la capacità fisica o la tecnica per essere un fuoriclasse, è in apparenza anonimo e destinato a non brillare come giocatore, tuttavia grazie ad Akashi, un ragazzo che riesce a individuare il talento nelle persone, trova un modo solo suo di eccellere, portando la squadra alla vittoria tramite la sua naturale tendenza a essere invisibile, la sua bravura nell’osservare e la sua precisione e velocità nei passaggi.
kuroko-tetsuya-season-2-hd-wallpapers-le tazzine di yokoKuroko è un ragazzo a cui piace dal profondo del cuore il basket, e che crede nel valore del gioco di squadra, piuttosto che alla bravura del singolo giocatore. Si unisce alla squadra di basket del liceo Seirin, che frequenta, perché nota che i vari membri non sono dei mostri di bravura, come quelli della sua squadra di basket delle medie Teikou, della quale faceva parte come sesto uomo fantasma, ma sono molto uniti e giocano con determinazione e divertimento per ottenere la vittoria in modo onesto. Kuroko intuisce le grandi potenzialità di uno in particolare di loro, Kagami Taiga, e decide di diventare la sua ombra in campo, per arrivare poi a battere le squadre dei licei dove giocano i membri della sua vecchia squadra di basket, tutti diventati arroganti, pieni di se e infelici.
La squadra della scuola media Teikou “Generazione dei Miracoli” era capitanata da Akashi, colui che ha indirizzato Kuroko verso la realizzazione di se come giocatore, un ragazzo ricco, freddo e pauroso, incredibilmente abile a prevedere e a intuire le strategie avversarie, ora capitano della squadra del liceo Rakuzan, da tempo leader assoluta e imbattuta al torneo nazionale della Winter Cup. Akashi (capelli fucsia) è l’ultimo dei giocatori della “Generazione dei Miracoli” a essere presentato nella storia, lo si conosce solo nella terza stagione dell’anime e si nota che è un osso duro, che fa apparire tutti gli altri membri, Kise (capelli biondi), Aomine (capelli blu), Midorima (capelli verdi), Murasakibara (capelli lilla) delle nullità a confronto. Akashi ha doti di leader, vuole dominare ogni cosa, ma non riesce a controllare Kuroko, il cui talento e la cui determinazione sono fuori da ogni suo schema di previsione e deve così fare i conti con tutto quello in cui ha creduto fino a quel momento. Anche gli altri giocatori della “Generazione dei Miracoli”, si devono confrontare con lo stile di gioco di Kuroko, straordinario e impressionante, che crea invisibilità e confusione in campo tramite la tecnica della “misdirection”, all’origine usata dai prestigiatori come trucco per distogliere l’attenzione dello spettatore, e che evolve sempre in nuove efficaci varianti, mai usate prima da un giocatore di basket.
akashi basket -le tazzine di yoko

Nonostante la quantità di belli e bravi personaggi nella storia, il mio preferito resta naturalmente Kuroko, per il quale mi esaltavo ogni volta che inventava una nuova tecnica di gioco, battendo con astuzia uno dei suoi vecchi compagni di squadra, dandogli uno schiaffo morale senza precedenti. Kuroko è di aspetto carino e docile, ma la sua vera natura è, all’opposto, combattiva e ambiziosa, ha sentimenti buoni di rivalsa e il suo specifico talento è fuori dal comune. Oltre a lui, mi sono piaciuti molto Aomine, Kise e Akashi, mentre vi sono stati due personaggi odiosi, quello della squadra che barava e quello violento che faceva parte della “Generazione dei Miracoli” prima che arrivasse Kise. Mi dispiace di aver già finito le puntate di “Kuroko no basket” (le ho fatte fuori in un battibaleno, eppure erano 75…) e spero tanto vi sarà una quarta stagione prima poi. Sia che siate fan degli anime o meno, sia che vi piaccia il basket o meno, provate a guardare questo anime al posto di altri, perché merita!
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2 commenti

  1. Uno dei miei anime preferiti in assoluto!
    L'ho visto tutto e ho anche letto tutto il manga <3

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  2. Oohh *__* anche a te ha fatto questo effetto! Grandissima. Per me è stata una droga. Mi sono chiesta perché non ci avessi mai dato aattenzione prima. Invece è uno dei miei preferiti ora. Il manga però mi manca, magari me lo recupero. So che ci sono dei capitoli extra anche.

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