3 gennaio 2016

FOCUS ON: arrivano i distillati...

dentro la tazza sul blog letterario de le tazzine di yoko - rubrica focus on
Buon giorno cuplovers,
qualche giorno fa mi sono imbattuta in un articolo sui… distillati. No, non sto parlando di acquavite, non illudetevi.

distillati-le tazzine di yokoIncuriosita sono andata a leggere di cosa si tratta e… sono rimasta senza parole! Stiamo parlando di una nuova collana pubblicata da Centauria. Con soli 3,90€ potete portarvi a casa un libro… ma non un libro intero. Che l’Italia non sia un paese di lettori, oserei dire che, purtroppo, lo sappiamo tutti. Dunque, le case editrici dovrebbero adottare delle politiche per invogliare le persone a leggere, giusto?
Bisogna incuriosire il potenziale lettore, attirarlo, vuoi con il prezzo abbordabile, vuoi con la cover accattivante o cavalcando la moda del momento. Eppure tutto questo non basta e, ogni tot, le case editrici si inventano qualcosa di nuovo. Esperimenti che, normalmente, non vanno a buon fine. Vi ricordate dei flipback? Secondo voi hanno “sfondato” o sono spariti nel nulla? Io non li ho più visti in giro…

Finora abbiamo visto di tutto, dai libri scritti piccolissimi ai flipback, ma adesso è arrivata una novità. Ed ecco l’invenzione del Distillato che sbaraglia completamente la concorrenza.
Nascono i Distillati: un’occasione senza precedenti per goderti il meglio della narrativa italiana e internazionale in meno della metà delle pagine dell’originale, ma senza perderti nulla. Distillati infatti, non riassunti!

distillati le tazzine di yoko

Lì per lì ho pensato che si trattasse di una stampa con caratteri piccolissimi, in modo da far stare un libro di 400 pagine in 200, che già non sarebbe stato il massimo ma non era nemmeno una novità. Già mi immaginavo l’acquirente di un distillato con in mano la lente d’ingrandimento per poter decifrare il libro. Mi sbagliavo. Il distillato, in realtà, non è un libro scritto in arial 9, non è un riassunto, non è un bignami, ma un libro mutilato. Quel lavoro che dovrebbe, eventualmente, fare l’editor prima di pubblicare un libro, ovvero eliminare ridondanze, sfoltire le descrizioni etc… lo fa l’editore che comprime il romanzo nella metà delle pagine originali!

libro mutilato-le tazzine di yokoNon stiamo parlando di poche pagine in meno, ma di metà libro tagliato via! E poi, quali parti vengono tolte e, sopratutto, come viene deciso cosa tagliare? E chi lo decide? In base a cosa?

Io mi immagino l’editor che sfoglia il romanzo con una penna rossa in mano e pensa: “D’accordo, questa frase non aggiunge nulla, via!” O “Beh il killer gli ha sparato è ovvio che è morto, la descrizione dei suoi ultimi istanti di vita non serve!”
Ipotizziamo anche che cerchino di togliere solo le descrizioni, ma… accidenti anche quelle servono! Tagliando via metà delle pagine quello che ti trovi a leggere non è più il libro scritto dall’autore, ma qualcos’altro. Il messaggio che l’autore voleva comunicare, con i suoi tempi, i suoi spazi, in metà delle pagine non può arrivare perché è stato progettato diversamente. Perché, quindi, fare una cosa del genere? Per avvicinare alla lettura quelle persone che, se vedono un libro con più di 100 pagine si spaventano e lo scartano a priori?

Esistono moltissimi romanzi brevi, bellissimi e, sopratutto, scritti così dall’autore, non è necessario creare libri brevi mutilando dei classici. E non dimentichiamoci i racconti, se vogliono pubblicare qualcosa di “breve” allora che pubblichino dei racconti, singolarmente, a basso prezzo.

Leggere un distillato non è leggere un libro. Invece di pubblicare libri mutilati bisogna incentivare la lettura in altri modi, pubblicando dei bei libri, per cominciare, e, sopratutto, modificando l’approccio alla lettura che viene fatto a scuola. E se abbassassero un pochino i prezzi dei cartacei? Anche quello potrebbe aiutare… 18 o 19 euro sono tanti.
E voi cosa ne pensate?
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7 commenti

  1. francamente mi sembra una vergogna!!!
    mutilare un libro in questo modo lo trovo assolutamente offensivo in primis per l'autore, umiliare così il suo lavoro e la sua fatica intellettuale, in secundis per il lettore che viene invece che incoraggiato a leggere, trattato come un imbecille incapace di sostenere la difficoltà di una lettura troppo lunga
    decisamente non ne capisco l'utilità!!!

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    1. mi auguro che gli autori li abbiano quantomeno avvertiti della scelta editoriale :( _yoko

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  2. Io quando ho letto giorni fa la notizia non ci credevo...veramente sono allibita e disgustata da questa assurda iniziativa. I libri devono essere e rimanere INTERI. Non potrei MAI leggere libri mutilati. Questa idea vergognosa la trovo poco rispettosa nei confronti degli autori e dei lettori. E se mi dicono che vogliono incoraggiare i giovani alla lettura, questo è un modo totalmente sbagliato. Non si può amare un libro a metà. Bisogna amarlo in ogni sua singola parola...

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    1. Si, e poi mi chiedo... è davvero leggere lo stesso libro leggerlo senza quelle pagina che loro reputano "non fondamentali"? Secondo me no _yoko

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  3. Dopo il Bignami dei libri di scuola adesso i Distillati dei libri? Umberto Eco ne "Il nome della Rosa" aveva dedicato quasi due pagine alla descrizione di una colonna finemente cesellata di un'abbazia, ne ero rimasta folgorata e che facciamo? La eliminiamo!? Non leggere è meglio

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    1. basti pensare che uno dei libri "distillati" è La solitudine dei numeri primi... come diavolo si fa a dimezzare quel libro senza denaturarlo della sua profondità??? _yoko

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    2. Ma come fai a riassumere un libro così?Un'altra cosa che mi chiedono, gli autori in tutto questo che dicono?

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