5 giugno 2015

Intervista a Glinda Izabel

Buongiorno cucchiaini,
oggi per la nostra rubrica Un bevuta in compagniaabbiamo il piacere di ospitare Glinda Izabel. Blogger e scrittrice, QUI potete leggere la mia recensione al suo romanzo “Shades of life”.
Intervista ad Glinda Izabel A CURA DI STREGA DEL CREPUSCOLO (Chiari)

una bevuta in compagnia sul blog letterario de le tazzine di yoko - interviste
Benvenuta al nostro tavolino virtuale Glinda, accomodati pure. Posso offrirti una tazza di cioccolata, un cappuccino o qualcos’altro?
Ciao Chiara, grazie mille per questo tuo graditissimo invito. Il tuo angolino è delizioso e oggi avrei proprio voglia di una tazza di cioccolata, visto il tempo grigio.
  • Ti faccio i miei complimenti per il tuo bellissimo blog, è uno dei pochi che seguivo prima di cominciare a collaborare con Yoko. Com’è nato l’Atelier?
  • Oh, be’, se volevi farmi arrossire ci sei riuscita! Il mio blog è un po’ una seconda casa per me, sapere che tanti lettori e tante brave blogger (come te) lo reputano un posticino in cui rifugiarsi mi rende molto felice. Atelier dei Libri è nato per gioco in un pomeriggio d’estate dell’ormai lontano 2009. Da lettrice accanita seguivo molti blog e il pensiero di aprirne uno mio mi ossessionava. Allora vivevo un momento di grande difficoltà emotiva ed è stato proprio quel blog dalle tinta rosa pastello ad aiutarmi a superarle!

  • Il tuo libro ha vinto il concorso letterario I-Fantasy indetto dalla Fazi Editore, com’è stato vincere un concorso così importante?
  • Shades-of-Life-cover-le tazzine di yokoNon è facile descrivere le emozioni che ho provato in quel momento, sai? In generale partecipare a un concorso letterario per me è stato surreale. Anche questa volta è iniziato tutto in modo molto giocoso. Ho deciso di prendervi parte in modo piuttosto avventato, scrivendo le prime pagine di quello che poi si sarebbe trasformato in Shades of Life. Non credevo di avere alcuna possibilità di vincere, ma ancora una volta avevo bisogno di qualcosa che mi smuovesse dal periodo nero che minacciava di inghiottirmi. Già passare la prima selezione, quella del pubblico, è stata una sorpresa. Ma quando è arrivato il verdetto della Fazi ho avuto davvero un tuffo al cuore. Ho tremato per le successive due ore, dandomi pizzicotti con il timore che fosse tutto un sogno. Fortunatamente, non lo era.

  • La cover di Shades of life è davvero molto suggestiva come l’hai scelta? Chi l’ha realizzata?
  • Ecco che arrossisco di nuovo. La cover è stata realizzata interamente da me! Non sono un grafico professionista e sono sicura che un professionista avrebbe potuto fare magie, ma ho deciso di contare solo sulle mie forze e sono stata felice del risultato.
     
  • La protagonista della storia, Juniper Lee, è un fantasma, un’adorabile ragazza morta, come mai hai deciso di scrivere proprio di uno spettro?
  • Credo che la mia scelta sia stata influenzata dal grave lutto familiare che ha cambiato la mia vita. Avevo bisogno di rendere più dolce la morte, per così dire. Perciò immaginare che la morte non fosse in realtà la fine di tutto è stato un pensiero confortante. In effetti mi ha fatto bene.

  • Mi parli di Juniper?
  • Juniper-le tazzine di yokoJuniper è una creatura molto particolare. Mi ha dato del filo da torcere per l’intera storia. Avendo avuto dei limiti di battute e delle tematiche da rispettare imposte dal concorso, non è stato facile contenerla. I suoi pensieri viaggiavano a ruota libera riempiendo pagine e pagine che poi, purtroppo, sono state tagliate per esigenze di concorso. La sua condizione di fantasma l’ha relegata in uno stato di solitudine durato troppo a lungo, per cui, quando Logan si è presentato alla sua porta e ha dimostrato di riuscire effettivamente a vederla, lei è letteralmente esplosa. Contenere il suo entusiasmo, il suo bisogno di contatto umano, la sua impossibile parlantina, è stata una bella sfida. Ancora oggi i suoi pensieri e la sua vocina acuta tormentano le mie notti insonni!

    L’esistenza solitaria della dolce Juniper ha fine quando incontra Logan. Cosa mi racconti di lui?
    Be’, Logan è Logan. Un bimbo sperduto nel corpo di un ragazzo troppo bello per essere vero. Un’anima tormentata che non conosce il proprio destino, un eterno romantico affezionato alla vita. Purtroppo le esigenze del concorso mi hanno impedito di dare ancor più spazio alla sua interiorità, al suo tormento, alla sua storia. Ma c’è sempre tempo per rimediare, non è così?

  • Pur essendo due spettri Logan e Juniper possono passeggiare per le vie di Savannah mano nella mano, mi parli, in generale, di quello che possono fare e dei limiti imposti dalla loro natura?
  • Logan-le tazzine di yokoEssendo due ragazzi morti, come adora chiamarli Adelaide, non sono in grado di entrare attivamente in contatto con gli esseri viventi, tranne in alcuni rarissimi casi, ma possono comunque esercitare la propria energia su ciò che li circonda e ovviamente interagire con altri spettri. Diciamo che la loro è una non vita piuttosto piacevole, tutto sommato. Certo, c’è una contropartita non indifferente, ovvero la perdita dei ricordi e, naturalmente, l’essere morti stecchiti. Ma non si può avere tutto dalla vita… né dalla morte!

  • Juniper dialoga spesso con la propria coscienza che lei ha chiamato Adelaide. I battibecchi tra le due sono molto divertenti. Chi è Adelaide e com’è nato il suo personaggio?
  • Adelaide è la voce della ragione, quella che mette fine ai vaneggiamenti di Juniper, che da un freno alla sua teatralità, alla sua tendenza a divagare e fare un dramma per ogni cosa. Diciamo che, in parte, nella sua schiettezza si può leggere il mio bisogno di mettere a tacere Juniper e contenere la sua indole iperattiva. E’ attualmente uno dei personaggi a cui sono più affezionata.

  • Potresti scegliere, per i nostri lettori, una citazione tratta dal tuo romanzo?
  • «Da quanto tempo eri sola, Juniper?», mi chiese dopo qualche secondo di silenzio interrotto solo dalle voci lontane degli altri visitatori del cimitero. Era tornato alla sua versione più seria e posata.
    Ci pensai per qualche secondo, poi dissi: «Non so. Da troppo».
    «È una vera fortuna, allora, che il destino oggi mi abbia condotto da te. Credo che tu avessi un gran bisogno di essere salvata, proprio come ne avevo io».
    Nella mia esistenza non avevo mai sentito nulla di più vero.
    «Pensi che il nostro incontro fosse scritto nelle stelle?». La mia voce era accesa da un sorriso, il mio stomaco era zeppo di farfalle impazzite.
    «Non c’è dubbio. Quando ti ho vista ho capito che il destino aveva deciso di farsi perdonare per l’inferno a cui mi aveva condannato». L’intensità con cui mi guardò a quel punto rischiò di farmi diventare una torcia umana. I suoi occhi erano pennellate di cielo notturno e profondità marine, abissi in cui smarrirsi senza remore.

  • Quali sono i tuoi futuri progetti letterari? Stai lavorando a un nuovo libro?
  • libri e fiori 2Ah, eccola, la domanda che mi fa sempre più paura di tutte. Sì sto lavorando ad alcuni progetti. Ma non è sempre così, per gli scrittori? Il fatto è però che molti dei miei progetti sono stati accantonati a causa dei ribaltamenti nella mia vita. Diciamo che ora che tutto sembra essere andato per il meglio sono pronta a curare nuovamente questo aspetto della mia vita con il giusto spirito!

    Ti ringrazio per la tua disponibilità e ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti.
    Grazie a te e viva il lupo! Spero di poter tornare presto a trovarvi.
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