10 maggio 2015

Settima tappa blogtour dedicato a IN UNA PAROLA di Regina Pozzati

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Buongiorno cuplovers ^_^
è con piacere che oggi ospitiamo una tappa del BLOGTOUR dedicato al libro “In una parola” scritto da Regina Pozzati.

In questo settimo appuntamento a noi il compito di presentarvi l’ambientazione del libro, luoghi magici che accompagneremo con delle citazioni sperando di farvi venire la curiosità di immergervi nelle pagine “sabbiose” di questo libro. Prima però eccovi due informazioni sul romanzo di cui vi andremo a parlare ;)
nel piattino abbiamo: love story 01 - compulsivamente lettrice - 6 ciambella romance sul blog letterario de le tazzine di yoko / fantasy classico 01 - compulsivamente lettrice - 3 torta fantasy sul blog letterario de le tazzine di yoko

in una parola - le tazzine di yokoIn una parola

Regina Pozzati
Autopubblicato (18 marzo 2015)
Pagine 122
€ 0,99 ebook
€ 12,00 cartaceo (disponibile entro maggio)
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Al centro del deserto, oltre il mare ed oltre il mondo degli uomini, esisteva una città chiamata C’zahr. Le sue mura bianche e le sue cupole d’oro si innalzavano tra le dune, in una terra capace al contempo di misteriose bellezze e spaventosi orrori. Nelle sue strade il profumo degli olii da palma era così intenso da sovrastare le voci dei mercanti. Tre erano i soli che bruciavano il cielo, così come tre soltanto erano le persone destinate a segnare il corso dell’esistenza di ciascuno. Nel bene. Nel male. E nel mistero.
“In una parola” è una fiaba oscura capace di legare insieme due anime diverse ed al contempo uguali. Là dove le cupole d’oro si innalzano al cielo e le mura bianche dividono gli uomini dai pericoli che si annidano tra le dune, la principessa di C’zahr, Tira, offre a uno schiavo la possibilità di realizzare qualsiasi suo desiderio, anche il più inconfessabile… con una parola.

9Un libro dalle tinte arabeggianti, che intriga e affascina. Una lettura che si svela tra le pieghe del DESERTO, ambientazione che accompagna tutta la storia.
Fuori dalle finestre l’aria pareva essersi fatta più densa. Al di sopra delle dune del deserto, era come se fosse comparsa una leggera nebbia rossa. La sabbia si era alzata. Le nuvole si erano addensate. La luce dei tre soli di C’zahr si era fatta più fievole, mentre gli ululati degli sciacalli erano aumentati di tono e intensità. Per qualche incomprensibile motivo, Tira ebbe la sensazione che il tempo avesse preso a scorrere più rapidamente. Ignorò la paura. Tenne lo sguardo fisso in quello del raja e lo sfidò, mentre nell’enorme clessidra al loro fianco i granelli scivolavano inesorabile verso il loro declino.
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Il deserto, caldo e mutevole, nasconde pericoli tra i suoi granelli di sabbia… dune da scoprire e il nascondiglio degli uomini-bestia.

5Là, affacciato su di esso, si trova il PALAZZO D’ORO, centro della città di C’zahr.
L’autrice ci descrive la sua magnificienza, entra nei particolari cercando di donare al lettore la propria visione degli ambienti dove si aggira la protagonista. Come la sua stanza personale:
Tira aveva acceso numerosi incensi in tutta la stanza. L’odore del sandalo e delle rose si mischiava in maniera armoniosa, lusingando i sensi quanto i profumi che si innalzavano dalla vasca che si trovava nell’angolo più remoto, nascosta da un drappo velato che cadeva di traverso.
O il luogo delle cerimonie per eccellenza, la Stanza del Tempio:
7Sopra alle loro teste i soffitti del Palazzo d’Oro si protendevano al cielo, facendola sentire ancora più piccola.
Quattro dei cinque lati della sala erano coperti da affreschi intervallati da finestre strette e alte. C’erano quattro colonne di marmo bianco che sorreggevano lo stesso numero di archi e candelabri che rilasciavano dolci profumi tutto intorno. L’enorme clessidra che si trovava al centro di quello spazio così grande era a metà del proprio corso. Prima che tutta la sabbia fosse scivolata verso il basso sarebbe sopraggiunto qualcuno a girarla così che il tempo che scandiva non si fermasse mai.
4Altro posto importante per lo svolgersi del libro è l’ARENA. Luogo di morte e vittoria, polvere e sangue. La protagonista si ci avvicina con riluttanza, ma anche trepidazione nella speranza di rivedere ancora una volta il suo Kirien.
L’arena si trovava al di fuori delle mura di C’zahr, esattamente dove cominciava il deserto. Recarsi al suo interno, dove le pareti di pietra sovrastavano l’azzurro del cielo e dove le grida degli uomini segnavano il respiro, generava sempre in Tira sentimenti contrastanti. Paura, poiché varcare l’ingresso significava lasciarsi alle spalle tutto ciò con cui si era arrivati. Orrore, poiché là dove gli uomini non si stancavano mai di divinizzare la morte l’unica regola che esisteva era quella del sangue. E trepidazione, perché ogni volta che accadeva si riaccendeva in lei la speranza di vedere nuovamente quello schiavo dai capelli neri sollevare il volto, sfidare la sorte e guardarla.
Io mi fermo qui ^_^ spero di avervi trasmesso un pò di questo libro, insieme alla curiosità di leggerlo.
Vi lascio all’elenco delle prossime tappe, non perdetele!
Calendario
QUI trovate la pagina facebook dedicata e QUI il sito dell’autrice.
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