2 marzo 2015

Segnalazione: “La rosa d’oro” di F.E. De Lauris

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Buon giorno cuplovers!
Oggi vi presento il romanzo “La rosa d’oro” di F.E. De Lauris.

Éléonore e Charlotte, si trovano a trascorrere un’estate presso la zia della seconda. Si tratta della Marchesa de Vernon, famosa per la sua condotta irreprensibile e la sua solida morale. Tuttavia, i personaggi si ritrovano a mettere in discussione i propri principi, sperimentando di persona l’intramontabile conflitto tra la natura umana e le regole imposte dalla società.
nel piattino abbiamo:  storico 01 - compulsivamente lettrice - 7 pasticcino storico sul blog letterario de le tazzine di yoko 

La rosa d'oro-le tazzine di yoko

La Rosa d’oro,
ovvero i paradossi della virtù

F.E. De Lauris
Edito da Natividigitali Edizioni (13 novembre 2014)
Pagine 206
€ 2,99 ebook

TRAMA DELL’EDITORE
Éléonore e Charlotte, due fanciulle di nobili natali, si trovano a trascorrere un’estate presso la zia della seconda. Si tratta della Marchesa de Vernon, famosa per la sua condotta irreprensibile e la sua solida morale, che si dice ella abbia trasmesso anche ai suoi tre figli. Tuttavia, nell’ambiente circoscritto della tenuta di famiglia, i personaggi si ritrovano a mettere in discussione i propri principî, sperimentando di persona l’intramontabile conflitto tra la natura umana e le regole imposte dalla società. Nella continua oscillazione tra vizio e virtù, l’ago di questa bilancia esistenziale è l’amore nelle sue molteplici vesti, un amore permeato di sofferenze e di grandi soddisfazioni.
Da questa deliziosa giostra settecentesca, che raccoglie una notevole varietà di stimoli letterari dell’epoca e non, da “Orgoglio e Pregiudizio” a “Le Relazioni Pericolose” a ”Justine”, emerge una profonda riflessione filosofica, frutto di un progressivo rifiuto delle convenzioni. Ed è forse questo sottile nichilismo, questa rinuncia verso
un’esistenza fredda e formale, che conferma l’assoluta contemporaneità dei protagonisti. Il lettore viene trascinato inesorabilmente attraverso danze galanti, concerti di pianoforte, tra colpi di fioretto e passeggiate a cavallo, in una trama di intrighi, nel crescendo di una tensione incontrastabile che si risolve nel finale inatteso.
Questo è il Settecento, dolce e terribile, vizioso e virtuoso, realistico e drammatico de “La Rosa d’Oro”.
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