oggi vi parlo di una lettura che ci porta direttamente nelle profondità marine: “Nel profondo” di Giuliana Ricci edito dalla Dunwich.
E’ il racconto vincitore del concorso “L’Ultimo Canto delle Sirene”, e ovviemante queste ultime non potevano mancare
nel piattino abbiamo:
paranormal / love story / contemporaneo / young adult
Nel profondo
Giuliana RicciEdito da Dunwich Edizioni (5 gennaio 2015)
Pagine 35
€ 0,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Quali leggende o ignote realtà nasconde la profondità dell’oceano? I ruderi di una civiltà perduta, il canto di un’eterea creatura o forse solamente un miraggio?
Ario è un esploratore e un esperto di immersioni subacquee. Conosce bene il fascino e la pericolosità dei fondali ma neanche immagina quale abisso di segreti possa celare. Alcune foto lo hanno incuriosito. Ritraggono strutture di roccia tagliate con precisione e figure geometriche simili a costruzioni templari. Potrebbero essere formazioni naturali, i risultati di un’abile manipolazione grafica oppure i resti di una città sottomarina. Lui è intenzionato a svelare il mistero. Diverrà prigioniero di un richiamo irresistibile e testimone di un antico destino che lo porterà sulle tracce di un mondo sommerso.
RECENSIONE DI YOKO:
Una bella lettura, quattro tazzine tonde tonde.
Nel Profondo è un urbanfantasy che parla di sirene, di miti e leggende, facendo riferimenti a Omero e a protagonisti indiscussi del mondo sottomarino come Tritone.
Giuliana Ricci riesce in poche pagine a donare al contesto una sua interezza, dando la giusta dose di dettagli per non farlo apparire come una lettura sbrigativa che tenta di farsi spazio in un esiguo numero di pagine. Si legge che è un piacere e butta lì quegli elementi originali che ti fanno interessare alle vicende, arrivata all’ultima pagina ho pensato “peccato, è già finito”.
Ario, il nostro protagonista, è un noto sommozzatore e fotografo del mondo sottomarino, avido ricercatore di civiltà sommerse. Durante un’immersione gli sembra di sentire un canto, là dove tutto è ovattato e visto attraverso una maschera gli sembra di intravedere resti di un mondo sconosciuto e una leggiadra presenza femminile. Il canto sembra chiamarlo, attirarlo inesorabilmente, ma Ario ne rimane così spaventato da ricercare la sicurezza della superficie.
Ma il canto ormai gli rimbomba nelle orecchie col suo ricordo e come una dolce nenia che non si cancella lo continua a chiamare inesorabile verso gli abissi e la necessità di risentirlo e constatare di non essere pazzo diventa qualcosa di irrinunciabile. Tra curiorità e paura Ario torna sui suoi passi e a immergersi, il lettore stesso percepisce questa lotta interna e vive la paura del suo protagonista… sta andando incontro alla morte o l’ignoto gli riserverà nuove avventure nelle profondità degli abissi?
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