15 febbraio 2015

Recensione a “Riflessi di un pomeriggio d’inverno”

Laura Whitcomb - le tazzine di yokoBuongiorno cuplovers,
oggi vi parlo di un libro che mi ispirava e mi è stato gentimente prestato perchè, aimè, è ormai fuori edizione :(

Riflessi di un pomeriggio d’inverno” è un incontro di anime che sa far emozionare il lettore con la sua delicatezza.
Ho pensato e ripensato se fare o meno questa recensione, ma mi sono detta “perchè non ricordare un bel libro?”, magari il riportare l’attenzione su di lui porterà prima o poi a una riedizione chissà. Non riesco davvero a spiegarmi come un libro del genere non possa essere più ordinabile, nemmeno in ebook.

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Riflessi di un pomeriggio dinverno - le tazzine di yokoRiflessi di un pomeriggio d’inverno

(A Certain Slant of Light)
Laura Whitcomb
edito da Sperling & Kupfer (26 settembre 2006)
pagine 310
- fuori edizione -

TRAMA DELL’EDITORE
Helen vaga sulla Terra da più di un secolo, esistendo grazie alla vicinanza di ignari umani: è uno spirito, e cerca di lenire l’inquietudine che la tormenta a causa di qualcosa accaduto in un passato ormai lontano. Mentre si trova in una cittadina della provincia americana, nella classe del professor Brown, Helen scopre che James, un’entità ultraterrena e inquieta come lei, si è impossessato del corpo di uno studente, Billy Blake, che si era trovato in bilico tra la vita e la morte. Lo sguardo del ragazzo incontra gli occhi di Helen, segue i suoi movimenti, indugia sul suo volto. E così, solo per James, per la prima volta dopo un tempo infinito lei non è più invisibile. In preda a un’emozione esaltante, comprende che la sua esistenza sta per cambiare. Non le sembra vero di poter finalmente parlare con qualcuno che riesce a vederla e sentirla, e tra i due si accende un’irresistibile attrazione. Ma Helen vuole anche ricominciare a sentire profumi, sapori, insomma, quelle sensazioni umane che le mancano terribilmente. E, soprattutto, si strugge dal desiderio di poter toccare James. Per farlo, c’è un unico modo: deve trovare un corpo in cui abitare, proprio come è successo al suo amato.

RECENSIONE DI YOKO:
Quattro tazzine e mezzo!
tazzinaUPtazzinaUPtazzinaUPtazzinaUPtazzinaMEZZA

Riflessi di un pomeriggio d’inverno è quel tipo di romanzo che lascia un suo particolare segno. Una storia intensa, riflessiva, dolce e al contempo un po’ malinconica.
Un libro senza dubbio originale ed estremamente riuscito, che ti prende e ti porta via verso un’ultima pagina stupenda, chiudendo la lettura con un sorriso e un lacrima che scende lungo il viso.

lui lei limbo anime

Cosa c’è dopo la morte? Helen non è sicura di saper rispondere.
Lei è morta ed è luce. Una luce che si muove nel mondo, indistinta e indisturbata, che ha bisogno di “ospiti” da seguire per non ricadere nel freddo e gelido fango che sembra sommergerla appena si allontana. Segue la vita di queste persone fungendo quasi da angelo custode, ma quando la morte per loro arriva la sua anima non riesce mai ad andare con loro. Qualcosa la tiene ancora lì.
Quando la conosciamo il suo ospite è un professore, il signor Brown. Un personaggio gentile, premuroso e appassionato, che insegna letteratura inglese. Nella sua aula però avviene qualcosa di strano, un ragazzo sembra fissare proprio lei. La prima reazione è quella di scappare, non tornare più in quell’aula, ma poi la curiosità ha la meglio e conosciamo James. Lui è come lei, luce, ma è riuscito a trovare un corpo vuoto e ad impossessarsene.
Cosa è la gioia di riavere un corpo? Cosa è il piacere di sentire l’anima di Helen che attraversa la carne e tocca direttamente la sua anima? Cosa è parlare con lei e sapere che solo lei è l’unica in grado di capirlo?
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