Buon giorno cuplovers!
Negli ultimi anni, sempre più spesso, si sente parlare di fanfiction diventate libri di successo. Prendi un libro, lo sfogli, ti informi ed ecco la rivelazione: nasce come fanfction.
Per chi non lo sapesse vi riporto la definizione di Wiki: una fanfiction o fan fiction (abbreviato comunemente in fanfic, FF o fic) è un’opera scritta dai fan (da qui il nome) prendendo come spunto le storie o i personaggi di un’opera originale.
Sei un appassionato della saga di Harry Potter e avresti voluto leggere una storia su Hermione e Draco? La scrivi tu. Non sei rimasto soddisfatto del finale del tuo anime preferito oppure di una serie tv? Ebbene molti creano il loro finale.
Esistono fanfiction stupende, scritte benissimo, ne ricordo una su Sailor Moon veramente splendida, il problema sorge quando la fanfic smette di esserlo perché qualcuno decide di pubblicarla.
La domanda è: pur con le dovute modifiche una fanfction quanto può essere originale?
Lo sapete, adoro il fantasy e, in questo genere, è molto difficile trovare qualcosa di davvero originale e nuovo,
dunque quando mi imbatto in questi libri mi sento leggermente presa in
giro. Perchè tanti autori talentuosi si impegnano per scrivere cose
nuove se poi basta scrivere una fanfiction per vendere a palate?
Se non conosci il libro originale non puoi accorgerti di niente ma se, sventuratamente, lo hai letto?
Prendiamo il tanto celebre 50 sfumature di grigio fanfiction del più famoso Twilight.
Prendiamo Bella e Edward, rendiamo lui umano, tormentato non più dalla
sua natura di vampiro ma dalle sue perversioni sessuali. Via licantropi e
magia, ma sotto sotto lasciamo la stessa sostanza. La storia è cambiata
tuttavia riusciamo ancora a scorgere qualcosa di Bella ed Edward sotto
la superficie…
Volete un esempio italiano? Prendiamo Esbat di Lara Manni, fanfiction di Inu-yasha diventata romanzo.
Ho letto TUTTO Inu-yasha così, mossa da buoni propositi e una discreta
dose di curiosità mi sono detta: diamogli un’ occhiata. Così sono andata
in libreria e l’ho sfogliato… all’apparizione del protagonista nella
mia mente è apparsa l’immagine di Inu-yasha perché, fondamentalmente è lui.
L’aspetto fisico è quello e chiunque abbia letto il manga o visto
l’anime non può non vedere nella sua mente il protagonista del
famosissimo manga mentre legge il romanzo. A questo punto ho chiuso il
libro: Inu-yasha l’ho già letto e mi è bastato (visto che sono più di 50
volumetti…).
Tra l’altro non parliamo di un manga sconosciuto in Italia ma di uno dei
più famosi, se il tuo romanzo è una fanfic di un manga sconosciuto ci
sono molte meno probabilità che i lettori se ne accorgano ma con
Inu-yasha…
Cosa ne pensate? Vi piacciono questi romanzi che prendono spunto
da altre storie? Oppure preferite storie più originali (per quanto
possibile)?
Trovare una storia davvero originale è difficile, specie nel fantasy è normale ritrovare i soliti cliché:
la quest, il mago, il nano burbero. Questi elementi, diciamo classici,
se ben mescolati con colpi di scena e idee originali possono comunque
dare vita a un bel romanzo ma qui stiamo parlando di altri livelli…
Altro discorso sono gli “omaggi”. Ogni tanto leggi un libro molto simile a un’altro ed ecco che scopri che l’autore ha voluto omaggiarne un’altro.
Qualche esempio? La Spada di Shannara è un omaggio a Il Signore degli Anelli questo ha fatto discutere in lungo e in largo, bene o male, Terry Brooks nei libri successivi, a partire da Le Pietre Magiche di Shannara si è discostato da Tolkien creando una sua saga originale (che piaccia o meno). In questi casi però l’intento è palese e dichiarato.
Anche il più recente Magisterium di Cassandra Clare e Holly Black è un
omaggio ad Harry Potter e le somiglianze saltano immediatamente
all’occhio. Scrivere un libro come omaggio ad Harry
Potter… ok ci sta: ma sette? Senza contare che, bene o male, avendo
letto Harry Potter so già quello che, in linea di massima, accadrà nei
prossimi libri (a meno che le due autrici non decidano di
distaccarsene). Riusciranno la Clare e la Black a discostarsi da HP
oppure no? E ha senso scrivere sette libri fondamentalmente MOLTO simili
ad Harry Potter? Non basta HP?
Poi ci sono quegli autori che, pur prendendo spunto da saghe molto note, lo fanno bene. Sono casi rarissimi, l’unica saga che ho letto per ora è quella di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo.
La struttura di base è molto simile a quella di Harry Potter:
protagonisti due ragazzi e una ragazza, frequentano un campo estivo per
persone dotate di poteri speciali ( in Harry Potter la scuola di magia
per maghi). Percy va a al Campo in estate e torna a casa durante l’anno
scolastico (Harry frequenta la scuola durante l’anno e torna a casa in
estate). In ogni libro i tre ragazzi affrontano una missione pericolosa,
il campo è diviso in Case (quella di Atena, quella di Ares etc.) in
Harry Potter ci sono le famose quattro case (Grifondoro, Serpeverde,
Tassorosso e Corvonero). Per fortuna Riordan non solo ha modernizzato le antiche divinità, ma lo ha fatto in modo spassoso. Percy è divertente, i libri stessi sono molto ironici
e l’autore non si prende mai troppo sul serio. Nel corso di tutta la
saga, Riordan mantiene alto il livello con le battute taglienti di Percy
e i titoli dei capitoli che sono un programma ad esempio: “Mi fregano
il pegaso”.
Insomma ci si può ispirare (fino a un certo punto) a
una saga molto nota e fare lo stesso un buon lavoro, dipende dalle
capacità dell’autore. Certo il limite è veramente molto sottile e non
tutti sanno dove fermarsi.
Io, da parte mia, continuo a preferire le saghe originali, tuttavia non
disdegno di farmi qualche risata con i libri di Percy Jackson. E voi?
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