Buongiorno cuplovers,
oggi
abbiamo il piacere di avere con noi Antonella Senese ^_^ Antonella,
editor giornalista traduttrice e ovviamente fondatrice della casa editrice Libro Aperto International Pubblishing, tra i suoi mille impegni e una vita di tutti i giorni costantemente in movimento, è anche scrittrice.
Autrice di “Tre minuti di me”, libro intenso che mi è particolarmente piaciuto (trovate
la recensione QUI).
Intervista a Antonella Senese A CURA DI YOKO
Benvenuta nel nostro piccolo salottino virtuale Antonella,
mettiti pure comoda. Cosa ti posso portare? Con questo freddo una bella
cioccolata calda magari?
Salve a tutti e grazie per l’accoglienza. Una cioccolata sarebbe perfetta, grazie.
Parlaci di te, chi è Antonella Senese nella vita di tutti i giorni?
Iperattiva,
caffè dipendente, sempre di corsa e sempre in ritardo. Mi divido tra
mille impegni: lavoro, famiglia, scrittura, passioni e libri,
ovviamente. La mia giornata tipo è infinita, dormo pochissimo e non ho
mai tempo per me. Sono una persona molto riservata, adoro il mio lavoro e
leggo, tutti i giorni, almeno 100 pagine altrimenti divento
intrattabile e irrequieta.
So che sei editor, giornalista, traduttrice e scrittrice,
tutte occupazioni in qualche modo legate alla lettura, come è nata
questa passione?
La passione nasce proprio dalla lettura. Sono sempre stata libro
dipendente. Leggo tutti i giorni da che ne ho ricordo, i libri sono il
mio rifugio e non avrei potuto fare altro nella vita che occuparmi
proprio di loro. Vivere mille storie, perdersi tra le pagine, amare i
personaggi e sentirli vicini, come se fossero degli amici, come se
facessero parte della mia vita. Ho studiato per diventare editor e
traduttrice, ma non mi bastava, volevo di più, volevo creare qualcosa
dal nulla, così è nata l’idea della casa editrice. Non c’è soddisfazione
più grande che vedere nascere una nuova storia e sapere di aver fatto
parte di quel processo.
Hai fondato la casa editrice Libro Aperto International
Pubblishing, una scelta coraggiosa in questo momento di forte crisi per
l’editoria. Cosa ti ha spinto a fare questo piccolo grande passo?
Volevo fortemente creare questo progetto e non mi sono preoccupata
del resto. Il mercato editoriale versa in condizioni difficili da anni,
ma questo non mi ha fermata. Sono una persona determinata e se ho
un’idea la porto a compimento, guardando sempre avanti e senza pensare a
ciò che c’è intorno.
Certo,
stiamo parlando di una piccola casa editrice ancora sconosciuta, ma
sono trascorsi tre anni e sono ancora qui e non ho intenzione di
mollare.
Non oso immaginare quanto debba essere impegnativo essere
direttore editoriale, ma credo che l’impegno e la fatica siano ripagati
dalla soddisfazione di poter fare qualcosa che piace. Immagino tu abbia
molte mansioni di supervisione, ma sono soprattutto curiosa di sapere
quanti manoscritti vi arrivano e che termini di giudizio applicate.
Hai ragione, non c’è niente di più soddisfacente di fare ciò che ci
piace. Si tratta di un lavoro impegnativo, lavoro almeno 10 ore al
giorno ma non mi pesa affatto. Riceviamo molti inediti, alcuni mesi più
di altri, diciamo che ci aggiriamo su una media di 40 al mese. Ci
avvaliamo di un comitato di lettura che ci aiuta nella valutazione, ma
la prima scrematura la facciamo all’interno: genere, lunghezza (talvolta
riceviamo libri di 40 pagine!), presentazione. Dopodiché passiamo alla
lettura vera e propria (e li leggiamo tutti), redigendo una scheda di
valutazione che ci aiuta a mettere a confronto tutte le letture.
Cerchiamo una trama originale, qualcosa che non si legga tutti i giorni,
qualcosa che possa abbracciare un pubblico ampio ed eterogeneo.
Selfpubblishing o non selfpubblishing? Può essere
considerato come un trampolino di lancio per poi approcciarsi meglio a
case editrici? Sono curiosa di sapere cosa ne pensi.
Il Selfpublishing può essere visto sotto diversi aspetti. Può
considerarsi un trampolino di lancio in alcuni casi, ma la maggior parte
delle volte è visto come un’alternativa o una scorciatoia e su questo
non sono d’accordo. Apprezzo il lavoro delle case editrici e non solo
perché ne dirigo una, ma perché è giusto mettersi in discussione,
proporsi, lasciare che altri ti valutino e che apprezzino o meno il tuo
lavoro. C’è un grande lavoro dietro la pubblicazione di un libro,
impegnativo, professionale e scrupoloso, non mi piace quando tutto
questo viene messo in secondo piano o quando si crede che sia superfluo
perché si può fare tutto da soli. Ho letto alcuni libri pubblicati in
questo modo e devo dire che in molti casi la mancanza di un lavoro sul
testo incide negativamente sulla godibilità di un libro.
Ho avuto il grandissimo piacere di leggere “Tre minuti di
te”, un libro intenso, a tratti disperato. Da cosa è partita l’idea?
Sono venuti prima i personaggi o un abbozzo della trama? Dicci, dicci.
Sono felice che ti sia piaciuto e ti ringrazio per averlo letto e
recensito. Il libro è nato proprio dai personaggi. Avevo in mente da un
po’ di scrivere qualcosa del genere, ambientato nel mondo della musica
che è un’altra mia grandissima passione. Ho immaginato prima il
protagonista maschile, questo ragazzo bello (ovviamente), problematico,
con un lato oscuro che nasconde un’anima ferita e devastata. Lo vedevo
chiaramente davanti ai miei occhi, quasi mi parlasse.
Poi
è nata Amie, la ragazza distrutta, svuotata, senza speranza. Il loro
incontro è avvenuto prima nella mia mente e quando ho iniziato ad
abbozzare la storia sapevo esattamente cosa scrivere e come districare
la trama.
Adam ed Ami sono due protagonisti a modo loro problematici,
quanto vedi di loro nei ragazzi di tutti i giorni? E quanto il mondo
attuale ha ispirato i tuoi personaggi?
Adam e Amie sono due ragazzi come tanti, che potremmo incontrare
nella vita di tutti i giorni. Problematici, con un passato che pesa
sulle loro vite e che non li lascia andare. Storie che possono
rispecchiare la generazione di oggi, ragazzi che pur avendo ogni cosa
non riescono a trovare se stessi, non riescono a essere felici e a
trovare la loro strada. Ragazzi che si lasciano andare, che si perdono,
che sopravvivono in attesa che qualcosa possa cambiare.
Nel libro trasmetti al lettore un forte amore per la musica,
una tua “seconda” passione? E’ stato difficile scegliere le canzoni da
inserire nel romanzo?
Difficile scegliere le canzoni, assolutamente, forse ci ho messo più
tempo a scegliere la colonna sonora che non a scrivere il romanzo.
Volevo qualcosa di assolutamente appropriato, qualcosa che racchiudesse
quel preciso momento. Attraverso la musica volevo rappresentare lo stato
d’animo dei protagonisti e quindi sì, scelta davvero ardua, ma ho avuto
un prezioso consulente musicale che mi ha aiutata nell’impresa. Ho
scelto diversi generi musicali proprio per rappresentare le personalità
differenti dei personaggi e spero di essere riuscita a creare qualcosa
di variegato che possa riscontrare i gusti musicali anche del lettore.
“Tre minuti di te” è il primo romanzo di una trilogia, quando uscirà il secondo? Altri progetti per il futuro?
Il secondo capitolo della serie uscirà il 14 febbraio in anteprima
digitale, seguito dalla versione cartacea. In verità la serie è stata
completata mesi fa. Ho scritto tutti i capitoli, uno dopo l’altro senza
fermarmi, anche perché sapevo benissimo cosa scrivere. Quindi son tutti
pronti, attendono solo di essere pubblicati.
Altri progetti sempre, ho sempre qualcosa in cantiere, ho altri due
romanzi terminati, ma sono lì, in attesa che arrivi il loro momento.
Inoltre sto scrivendo una nuova storia, ma ci vorrà ancora un po’,
purtroppo è il tempo che mi manca.
Ti ringrazio per averci concesso quest’intervista e averci
tenuto compagnia al nostro tavolino virtuale. In bocca al lupo per
questa tua nuova trilogia e per le vostre nuove iniziative editoriali!
Grazie a voi per l’ospitalità e per tutto, è stato un vero piacere e spero continuerete a seguire le nostre iniziative.
Bellissima intervista! Complimenti!
RispondiEliminaGrazie, è stata bravissima Antonella con le sue risposte però :3
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