24 novembre 2014

Bokurano, il nostro gioco mortale

fantasie di zucchero sul blog letterario de le tazzine di yoko - rubrica anime e dorama
Ciao a tutti,
oggi vi parlo di Bokurano, un anime di 24 episodi dal character design non particolarmente impressivo, ma dalla trama geniale, travolgente e densa di avvenimenti e di riflessioni.
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Bokurano significa “il nostro gioco”: l’anime è stato tratto dal manga di Mohiro Kitoh, uscito in Italia per Kappa Edizioni. Il successo del manga ha portato alla serie televisiva, mai apparsa da noi, trasmessa in Giappone nel 2007. L’anime racconta di un gioco crudele che costringe 15 ragazzini prescelti a combattere contro 15 misteriosi robot e questi scontri sono mortali…

TRAMA:
In un piccolo villaggio sul mare, un gruppo di quindici ragazzi e ragazze di prima media sta frequentando un corso estivo di biologia marina. Durante una gita sulla spiaggia, in fondo a una grotta, scoprono un laboratorio pieno di attrezzature e computer, e lì fanno la conoscenza di un uomo misterioso che si presenta con il nome di Kokopelli. L’entusiasmo dei giovani sale alle stelle quando scoprono che lo strano personaggio è un programmatore di videogame, con una sorpresa in serbo per loro: la possibilità di testare il rivoluzionario progetto a cui sta lavorando. Il realismo del gioco si rivela subito terrificante, non solo per l’indiscutibile qualità della progettazione, ma soprattutto perché uno dei ragazzi muore al termine del primo scontro…

RECENSIONE DI VALY:
Direttamente nei miei preferiti… cinque tazzine tondissime.
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Bokurano è un anime dal quale non ci si aspetta molto, ma che stupisce. E stupisce in grande stile, da tutti i punti di vista.
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La storia ci presenta un gruppo di ragazzini sui dodici/ tredici anni che in gita al mare decidono di esplorare una grotta e all’interno trovano un laboratorio pieno di computer e fanno la conoscenza di un uomo misterioso e ingannevole, Kokopelli. Lo sconosciuto propone loro un gioco che pare divertente ed esaltante: ogni ragazzino deve siglare un contratto in modo ufficiale e poi potrà combattere all’interno di un robot alto 500 metri che piloterà con la propria forza vitale. Lo scopo è vincere contro altri 15 robot, o il proprio mondo scomparirà. Praticamente tutti i ragazzi accettano (anche se con qualche dubbio), siglano il contratto e diventano ufficialmente i partecipanti del gioco. I ragazzini sono felici perchè pensano che sia solo un “gioco”, che combatteranno per la salvezza del pianeta e diventeranno degli eroi senza alcun rischio.
Ben presto si accorgeranno che quello a cui hanno deciso di partecipare non è un bel gioco, anzi. Ci sono combattimenti reali e all’ultimo sangue da cui non possono tirarsi indietro per una serie di regole e “o si vince o si perde”, che tradotto in Bokuranese diventa “o si muore o si muore”!
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L’anime è suddiviso in episodi, in cui ogni pilota affronta il suo nemico e l’attesa di ogni battaglia è il momento in cui si mostra la storia personale del pilota di turno.
Chi sono questi piloti? Ragazzini che per la loro giovane età mai hanno riflettuto sulla vita o sulla morte. Ciascuno di essi affronta la costrizione a combattere a modo proprio, cercando di risolvere negli ultimi momenti di libertà prima della battaglia i problemi irrisolti (tutti ne hanno qualcuno).

Ciascuno riflette sulla propria morte in modo differente, ma la paura della morte è una dominante dell’intero anime. E qui non è uno scherzo, Bokurano significa davvero morte, i partecipanti al gioco muoiono uno dopo l’altro, lasciando ai restanti giocatori una tristezza, una rabbia e una determinazione senza precedenti. Le reazioni dei personaggi sono realistiche e coerenti con le rispettive personalità. Questi ragazzini si trovano parte di un gioco a regole sadiche e crudeli, devono fare i conti con loro stessi e anche se vorrebbero far vedere così agli altri, nessuno di loro vuole sacrificarsi per il bene del pianeta. Non ancora, non così presto. “Perchè proprio io?” e “Perchè non ci può essere un altro modo?” sono domande ricorrenti che tormentano i ragazzini.
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 La trama è originale e curata nel dettaglio, il gioco ha regole precise e stringenti dalle quali non si può scappare. Bokurano è assolutamente geniale. Il “paranormale” si integra a perfezione con il “psicologico” e ne esce fuori una storia sì con robot, scontri, piloti, entità non di questo pianeta e mondi paralleli, ma con anche e soprattutto lo studio dell’animo umano, delle sue paure, dei suoi limiti e delle sue fragilità.
Bokurano scava a fondo nel conscio e nell’inconscio, fa venire allo scoperto luci e ombre della mente umana e dei rapporti tra singoli e tra il singolo e la società in cui vive. A me è piaciuto veramente tanto, anche se all’inizio può risultare un po’ pesante entrare nell’atmosfera angosciante dei lutti che si perpetuano di puntata in puntata.
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Ciò che sembra un gioco da bambini e un anime con protagonisti ragazzini, è invece un prodotto di qualità che intrattiene e appassiona e che non manca di stupire con colpi di scena, tradimenti inaspettati e retroscena impensati. Una menzione speciale anche per la sigla introduttiva “Uninstall” che aiuta a immedesimarsi nella vicenda ed è evocativa. Consiglio la visione di Bokurano a tutti!
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